Terza vittima in nove giorni per i salti in tuta alare

Sabato 27 Agosto 2016
Prima di saltare nel vuoto Armin Schmieder, 28 anni, di Merano, ha aperto il collegamento facebook del suo cellulare e avviato la telecamera sul casco. «Oggi si vola con me», ha detto, ma subito dopo si è solo sentito il vento e uno schianto, quindi il suono di campanacci al collo di mucche e poi più nulla. Il popolo social ha capito che qualcosa di grave era successo e sono stati chiamati i soccorsi.
La conferma della tragedia è avvenuta poco dopo, quando i soccorritori sono accorsi sul luogo dello schianto e hanno constatato la morte del giovane. Armin Schmieder era un base jumper, cio saltava nel vuoto dalla cime delle montagne atterrando dopo un breve volo grazie alla tuta alare, che dalle braccia collega i piedi e forma una sorta di ala-paracadute.
Il giovane altoatesino si era lanciato ieri mattina, verso le 10.30, aspettando il formarsi di correnti ascensionali, dal monte Alpschelehubel, alto 2279 metri nel nel piccolo di Kandersteg, Canton Berna.
E' il terzo basejumper che muore in nove giorni, sulle montagne svizzere. Il il 17 agosto, a Lauterbrunnen, a poco più di cinquanta chilometri da Kandersteg, aveva perso la vita Uli Emanuele, anch'egli altoatesino di 29 anni, noto campione di questo sport estremo, schiantatosi contro una parete rocciosa. Pochi giorni dopo, il 22 agosto scorso, un altro incidente simile: l'italo-norvegese Alexander Polli, di 31 anni, è morto durante un lancio a Chamonix, in Francia, schiantandosi contro un albero. Sia Polli sia Emanuele con i loro video di lanci in prima persona postati su YouTube erano diventati star del web.

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