Sisma e flessibilità, Merkel apre «Troveremo una soluzione»

Giovedì 1 Settembre 2016 di Summit bilaterale Italia-Germania a Maranello, alla fabbrica della Ferrari Oggi il governo nomina Vasco Errani commissario per la ricostruzione
Dieci giorni fa si sono visti a Ventotene, ieri a Maranello. In mezzo il terremoto che cambia l'agenda dell'annuale bilaterale Italia-Germania e smorza la novità dovuta alla location scelta: la fabbrica della Ferrari a Maranello. Matteo Renzi e Angela Merkel arrivano al summit accompagnati da sei ministri ciascuno. «Il momento è particolarmente triste per il nostro Paese», sostiene il premier italiano che accoglie la Cancelliera insieme ai patron di Ferrari ed Fca Sergio Marchionne e John Elkann. Prima dell'incontro a due, e della cena allargata ai ministri e agli imprenditori, l'incontro con gli uomini della Protezione Civile e dei Vigili del fuoco, cane Leo compreso, che hanno lavorato nei luoghi del sisma.
«Vorrei esprimere il mio ringraziamento molto sincero ad Angela che sin dalle prime ore è stata presente, anche con il sostegno del governo tedesco», ha esordito Renzi nella conferenza stampa avvenuta subito dopo l'incontro. Un “grazie” unito all'annuncio della nomina, che avverrà nel consiglio di ministri di oggi, di Vasco Errani come commissario per la ricostruzione. Ed “un grazie” ripetuto quando la Merkel annuncia la volontà del governo tedesco di voler contribuire ricostruendo una scuola.
Il clima tra i due è cordialissimo e il “tu” è ormai consuetudine. Anche perché, sottolinea la Cancelliera, «la stabilità del governo (italiano ndr) ha comportato una stabilità nei rapporti». Avendo avuto a che fare, da quando guida il governo tedesco, con cinque presidenti del Consiglio e una decina di governi diversi, alla Merkel non deve sembrar vero ritrovarsi così lungamente davanti lo stesso premier al quale ricambia complimenti «per le riforme fatte che fanno bene all'Italia e all'Europa». Destini incrociati, quelli di Renzi e della Merkel, chiamati tutti e due, e a breve, ad appuntamenti con le urne dall'esito incerto. Eppure del referendum costituzionale di ottobre e delle elezioni nei lander tedeschi delle prossime settimane, non si parla esplicitamente. Restano sullo sfondo confermando la volontà di collaborazione tra i due che è evidente quando si parla della flessibilità che può essere concessa all'Italia a seguito del sisma, come quando si parla di immigrazione. Renzi riconosce alla Merkel il merito di aver aiutato l'Italia a considerare il problema dei migranti come problema europeo e insieme ribadiscono la necessità che Bruxelles acceleri sui rimpatri. Sulla ricostruzione la sintonia è evidente. Renzi ricorda che i costi della ricostruzione «sono già fuori da vincoli» europei. Mentre sul progetto Casa Italia, giorno dopo giorno, faremo tutto ciò che è necessario per ricostruire il Paese e la trasparenza sarà totale, con il coinvolgimento dell'Anac che ha funzionato in modo perfetto per Expo».
La Merkel condivide l'approccio: «Sono certa che, tenuto conto della catastrofe che c'è stata, ci sarà la possibilità di trovare delle buone soluzioni per tutti». «L'Italia presenterà un progetto e un piano in modo trasparente - aggiunge - anche se io non sono la Commissione ma il capo di governo, si dovranno sentire gli altri Stati, ma ci sono state situazioni di inondazione anche in Germania e sappiamo il peso che hanno per un Paese».
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