«Siamo sfidati dal terrorismo. Ma dobbiamo impedire che la paura ci vinca e

Giovedì 28 Luglio 2016
«Siamo sfidati dal terrorismo. Ma dobbiamo impedire che la paura ci vinca e l'Italia entri nell'età dell'ansia». Sergio Mattarella guarda in faccia al rischio di un Paese travolto e soffocato dal terrore. E suggerisce l'antidoto: «Questo invece deve essere il tempo della responsabilità che richiede impegni comuni al di sopra delle divisioni». Un approccio che deve valere anche per le riforme: «In queste settimane ho assistito a discussioni surreali, quasi sulla scia della caccia ai Pokemon, sulla data e sul cosiddetto spacchettamento del referendum. Il confronto invece si svolga sul merito della riforma sottoposta al voto popolare affinché l'elettorato si esprima con piena consapevolezza e sovranità». Un assist per Matteo Renzi che, non a caso, pochi istanti dopo elogia Mattarella: «Le sue parole sono chiare e illuminate». E una bacchetta per i Cinquestelle, pronti a scattare: «Per noi non è affatto surreale conoscere la data del referendum, questa non può essere a disposizione del premier per i suoi scopi personali e politici. Mattarella ha perso un'occasione per tacere», mettono a verbale Danilo Toninelli e Alessandro Di Battista, poi bersagli delle critiche di mezzo Pd.
Il capo dello Stato, durante la tradizionale cerimonia della consegna del ventaglio da parte della stampa parlamentare, comincia il suo discorso dall'omicidio di padre Jacques Hamel a Rouen. Parla delle stragi di Dacca, Nizza, Parigi, Bruxelles. Ma anche degli attentati a Kabul, Istanbul, Orlando, Iraq, Siria e perfino della «strage di disabili in Giappone» e dei massacri di Utoya e del pilota tedesco suicida «con 150 vittime». Insomma: «Non vi è soltanto l'assalto, feroce, del terrorismo. Questa stagione sembra dare spazio a ogni tipo di violenza, sembra favorire il propagarsi anche di germi endogeni rimasti a lungo nascosti, sotto controllo, nelle nostre società e che, all'improvviso, esplodono. La diversità delle cause di stragi e crimini accresce l'allarme. Sembra davvero che il demone della violenza si sia nuovamente diffuso in Europa». E questo accade «dopo che per molti decenni, dopo la fine della seconda guerra mondiale e la caduta dei regimi autoritari, abbiamo vissuto con l'aspettativa di un futuro sempre migliore». «Certo», prosegue Mattarella, «abbiamo incontrato nel tempo tante difficoltà e violenze. Per restare al nostro Paese basta ricordare la stagione di morte del terrorismo interno e le stragi e i crimini di mafia. Ma sembrava che il clima di pace, di collaborazione e di sicurezza si consolidasse sempre di più. Registriamo che questa prospettiva non è più certa, anzi che è messa in crisi».
Per il capo dello Stato, «l'allarme più alto è naturalmente per la violenza che nasce dalla propaganda terroristica di ispirazione islamista. Il fenomeno più evidente, frequente, efferato. E occorre, per sconfiggerlo, la collaborazione attiva delle comunità religiose islamiche. Ma non vi è soltanto questa violenza, gravissima e allarmante. La violenza è tornata a diffondersi in Europa attraverso strade differenti. Si rischia di entrare in una nuova età dell'ansia. Non si può ignorare o condannare la paura: è uno stato d'animo che merita rispetto. Quel che dobbiamo impedire è che la paura ci vinca. Non possiamo consentire che l'Italia entri nell'età dell'ansia».
La parte politica italiana, il capo dello Stato la lascia alla fine. Ed è una sorta di lezione, da ex giudice della Consulta, di diritto costituzionale: «In queste settimane a proposito della data e del cosiddetto spacchettamento del referendum, ho assistito a discussioni un po' surreali, quasi sulla scia della caccia ai Pokemon. Si è detto che vi sarebbe stato uno spostamento del Referendum. Qualcuno ha anche invitato perentoriamente a comunicarne la data, ma questa non è stabilita per il semplice fatto che non è ancora possibile farlo. La procedura del referendum è regolata dalla legge e l'iter per la fissazione della sua data può essere avviato soltanto dopo che la Cassazione avrà comunicato quali sono le richieste ammesse» e per farlo «ha tempo fino al 15 agosto.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci