Roma, rebus Giunta scelti i due assessori

Sabato 1 Ottobre 2016
ROMA - Mentre il Movimento 5 stelle suggella un compromesso sulla giunta capitolina, scegliendo due assessori che accontentano il versante milanese e quello romano del movimento, sul governo targato Raggi arriva l'ennesima tegola per quanto riguarda la responsabile dell'ambiente Paola Muraro. A un mese dalle dimissioni dell'ex responsabile dei conti Marcello Minenna, la sindaca ha ufficializzato i due nuovi assessori che si spartiranno le sue deleghe: Andrea Mazzillo, suo fedelissimo ed ex Pd, al bilancio e patrimonio; e Massimo Colomban, imprenditore e manager di spessore vicino a Casaleggio, alle partecipate. Il duo viene formalizzato nel pomeriggio dalla sindaca e incassa subito il placet di Grillo che benedice la scelta: «Sono sicuro che entrambi faranno un ottimo lavoro per realizzare il programma del M5S votato dalla stragrande maggioranza dei romani. Andiamo avanti per portare al successo le nostre idee».
La tregua sulle nomine è però scalfita dalla nuova bufera su Paola Muraro che però, tranquilla, dice «vado avanti». Oltre ai reati ambientali, la Muraro è infatti indagata per abuso d'ufficio in concorso con Giovanni Fiscon, ex direttore generale dell'Ama, e tra gli imputati nel maxiprocesso a Mafia Capitale. Il caso continua a creare qualche imbarazzo tra i pentastellati, ma per ora in sordina. Non mancano invece i detrattori, nella base dei 5 Stelle, delle due new entry della giunta. A Mazzillo si rimprovera essenzialmente la passata militanza tra i dem e un profilo «non all'altezza del ruolo», come maligna qualcuno a Palazzo Senatorio. Colomban invece è da tempo nel mirino di alcuni attivisti. Candidato negli anni scorsi a sostegno di Luca Zaia, lui oggi rivendica di essere «da sempre un indipendentista veneto» e ammette di non sapere quante metro ci sono a Roma. Ma accetta l'incarico di riorganizzare le aziende (compresa quella dei trasporti) con «la determinazione necessaria, sapendo che si tratta di una sfida complessa».
Andrea Mazzillo (già nominato dirigente capitolino, capo staff della sindaca, ndr) è «un nostro attivista, uno di noi - sottolinea la sindaca - si è speso per i programmi del M5S insieme ai cittadini. Ma soprattutto è un esperto di finanza locale e bilanci. Massimo Colomban è un imprenditore con una incredibile esperienza». Si tratta di «un imprenditore veneto che con le sue aziende ci ha portato in tutto il mondo», le fa eco il deputato Luigi Di Maio. Ma i dem partono all'attacco: «Sostenitore accanito di Matteo Renzi e del Pd e candidato per Alleanza di centro a sostegno di Zaia e della Lega, quella scatenata contro Roma Ladrona. Con questo ci si può fare l'assessore in una giunta 5 Stelle? Pare di sì», punta il dito il presidente della commissione Trasparenza in Campidoglio Marco Palumbo. «Andrea Mazzillo è dipendente Equitalia in aspettativa. Pd ed Equitalia: le bestie nere di Grillo e dei 5 Stelle. Che dice la Lombardi?», si domanda caustico il deputato Marco Miccoli.
Virginia Raggi intanto completa finalmente la giunta ed è determinata a non sentire critiche e «chiacchiere», come blocca le voci di dimissioni del ragioniere generale Stefano Fermante: «Oggi al lavoro in Campidoglio», afferma la sindaca, con tanto di foto su Twitter assieme al dirigente.
E forse proprio per sfuggire alle chiacchiere ha deciso una pausa col suo capo segreteria, Salvatore Romeo, puntello del "Raggio magico", sui tetti del Palazzo Senatorio. Lo scatto di un fotografo portoghese la ritrae su una passerella sul tetto con alle spalle la Torre Patarina. «La mia ora d'aria», ironizza la sindaca. Una boccata di ossigeno prima di ripartire con la giunta al completo.

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