ROMA - Passa da Roma, dalla splendida ma assolata cornice di una Villa Pamphili

Giovedì 28 Luglio 2016
ROMA - Passa da Roma, dalla splendida ma assolata cornice di una Villa Pamphili con vista sul Cupolone, l'inedito e tortuoso percorso di uscita della Gran Bretagna dalla Ue. Matteo Renzi e Theresa May si conoscono per la prima volta e mettono sul tavolo le rispettive carte. Ma se nel comune impegno alla lotta al terrorismo nulla cambierà, il premier italiano e l'omologa britannica appaiono distanti sui tempi dei negoziati post Brexit: Renzi chiede una «timeline chiara», il successore di Cameron chiarisce che «serve tempo a entrambe le parti». E avverte che ai 600mila italiani residenti in Gran Bretagna «saranno garantiti gli stessi diritti a patto che lo stesso avvenga per gli inglesi» residenti nei paesi europei. Il primo ministro inglese, incassata la disponibilità di Angela Merkel a concedere tempo a Londra, spera nel tour delle cancellerie europee di ammorbidire gli ex colleghi europei. Ma Renzi resta contrario alla melina e convinto che prima si chiude la vicenda Brexit prima «sarà possibile immaginare l'Ue del futuro». È chiara volontà di entrambi di far continuare quello che il premier italiano definisce il «legame straordinario» tra i due paesi. Un legame valoriale, economico nonché per l'Italia anche affettivo visto l'alto numero di italiani che vivono a Londra. L'Italia, fa notare May, «è l'ottava nazione per interscambio commerciale con la Gran Bretagna», con un giro d'affari di «24 miliardi». L'Inghilterra serve all'Italia, osserva il primo ministro inglese, ma altrettanto, rileva di rimbalzo Renzi, il contrario: «Il rapporto tra l'ex Finmeccanica, Leonardo, e la Gran Bretagna è 'win-win', siamo la stessa grande famiglia che collabora per i migliori servizi di ingegneria». Interessi economici a parte, il successore di Cameron è chiara nella difesa delle priorità britanniche del dopo Brexit. «Lasceremo l'Ue ma continueremo ad essere parte dell'Europa», è la premessa per poi chiarire che sulla libera circolazione «gli inglesi con il referendum hanno chiesto un maggior controllo» e quanto alla circolazione di beni e servizi si tratterà di definire con l'Ue «il miglior modello possibile» e non accordi in atto con altri paesi extra Ue. D'altra parte anche il presidente del consiglio, che il 22 agosto riunirà a Ventotene Merkel e Hollande proprio su Brexit, chiede «buon senso da parte di tutti» e ha le idee chiare su dove ripartire. «Per noi è vitale trasmettere un messaggio chiaro sul profilo temporale molto preciso: il prossimo anno sarà una straordinaria opportunità per l'Ue, per parlare del futuro europeo», dice Renzi pensando al G7 a Taormina.

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