ROMA - Ora dopo ora si affina il piano di Antonio Campo Dall'Orto. Stabilito, con

Domenica 31 Luglio 2016
ROMA - Ora dopo ora si affina il piano di Antonio Campo Dall'Orto. Stabilito, con la benedizione di palazzo Chigi, di tirare dritto infischiandosene del fuoco di sbarramento scatenato da grillini, forzisti e ribelli dem, il direttore generale della Rai ha sciolto l'ultimo nodo. Le nomine che mercoledì rivoluzioneranno i vertici dei tiggì saranno riservate esclusivamente a giornalisti interni. Niente new entry.
A questa decisione il dg è arrivato per tappe. La prima è stata accogliere l'appello dei piddini Francesco Verducci e Michele Anzaldi di procedere all'infornata di nomine solo contestualmente alla definizione del piano editoriale per «la nuova proposta informativa». E questo in modo da dribblare (per quanto possibile) l'accusa di voler procedere a «epurazioni» e «lottizzazioni di marca renziana» in vista del referendum costituzionale. La seconda, che sta delineandosi nei dettagli in queste ore, è allargare la partita a gran parte delle testate giornalistiche. Dunque, non solo Tg1, Tg2 e Tg3, ma anche RadioRai, Tgr e RaiParlamento: altro modo per dimostrare che nel mirino non c'è solo Bianca Berlinguer, come ha denunciato il presidente della Vigilanza Roberto Fico «perché schierata con il no al referendum». Ed ecco la terza tappa: esterni sì, esterni no. In un primo momento il dg aveva pensato di pescare al di fuori della Rai due donne, la direttrice di Sky Tg24 Sarah Varetto e la conduttrice del Tg de La7 Gaia Tortora. Ma sia il Pd con Anzaldi, sia il sindacato interno, sia qualche consigliere di maggioranza, hanno suggerito a Campo Dall'Orto di puntare esclusivamente sui giornalisti interni. E il dg, memore delle polemiche scatenate dalla pubblicazione degli stipendi d'oro, ha deciso di dare ascolto ad Anzaldi & C.

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