ROMA - Dopo essere uscito dal tunnel del caso scontrini, l'ex sindaco di Roma Ignazio

Domenica 9 Ottobre 2016
ROMA - Dopo essere uscito dal tunnel del caso scontrini, l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino torna in campo per il No al referendum. Esclude di volersi ricandidare in Campidoglio o in Regione Lazio, ma conferma il suo impegno per la città «che conosce e che ama». La riforma costituzionale «in gran parte non è comprensibile, ma soprattutto è inefficace e non raggiunge lo scopo», afferma. «Non commento le cose che fa Marino - risponde il commissario del Pd Roma, Matteo Orfini - Se militerà per il No al referendum starà con D'Alema, in bocca al lupo... Io milito per il sì».
La strategia dem è quella di ignorare il “caso Marino”, i vertici del Pd alla direzione di domani ribadiranno che «l'alieno» è andato a casa perché incapace di governare la Capitale, non per la vicenda degli scontrini. L'ex sindaco di Roma è entrato di diritto nel Pantheon dei “migliori nemici”, al pari di D'Alema: «Starà con lui, auguri», gli manda a dire Orfini. Gelo totale e poco importa che Marino (ieri ha radunato i suoi a cena) mediti vendetta e attacchi il referendum. In un momento delicato nei rapporti con la magistratura, dopo le tensioni sulla riforma del processo penale, lo stesso Renzi che pur in passato si è espresso su posizioni garantiste e contro il giustizialismo, si limiterà – spiegano dal Pd – a ribadire che occorre una riflessione sull'uso distorto dell'avviso di garanzia, chiamando in causa anche la politica e certa stampa. «La politica si fa coi giudizi politici ed è forcaiolismo becero farla con gli avvisi di garanzia ma un pessimo sindaco non diventa un buon governante per il solo fatto di essere stato assolto», dice il renziano Parrini.
Il tour di Marino per spiegare le ragioni del No al referendum del 4 dicembre «è già iniziato da diversi mesi», dice l'ex sindaco, ovvero da quando ha cominciato a presentare in giro per l'Italia il libro "Un marziano a Roma": «Al di là del fatto che io voglia parlare anche della riforma, non è mai successo che qualcuno durante le presentazioni non si sia alzato per parlare del prossimo importante appuntamento nazionale. Se mi unirò in qualche tappa ai comitati del no? Per ora non ho appuntamenti di questo tipo». Però, vista la lunga conoscenza, la passata convergenza politica e la stima reciproca tra Marino e Massimo D'Alema è plausibile prevedere che alla fine due si incontrino in qualche appuntamento pubblico, magari proprio a Roma. «Ad oggi - sottolinea Orfini - non ci sono pezzi organizzati del partito a Roma che lavorano per il No al referendum. Poi bisogna vedere il quadro nazionale. Noi stiamo organizzando la manifestazione per il Sì che si terrà il 29 ottobre a piazza del Popolo».
Ma c'è chi scommette che il chirurgo dem a breve scenderà in campo - con D'Alema e gli avversari del premier - per formare una nuova fronda contro Matteo Renzi dentro il Pd, chi crede possa presentare una mozione al congresso romano del Pd (che dovrebbe celebrarsi a febbraio) e chi, tra i suoi supporter, lo vede addirittura come prossimo presidente del Consiglio.
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