Rimbalzo delle Borse Milano guida la ripresa Pil, allarme di Draghi

Mercoledì 29 Giugno 2016 di Il presidente Bce: la Brexit può costare alla Ue lo 0,5% della ricchezza innescando una corsa alle svalutazioni competitive di tutte le monete
Rimbalzo delle Borse Milano guida la ripresa Pil, allarme di Draghi
MILANO - Le Borse si riprendono dal lunedì nero seguito al referendum inglese. Piazza Affari (+3,3%) ha fatto da apripista, trainando tutti i mercati al rialzo. Ma l'entusiasmo è stato frenato da Mario Draghi. In sostanza, ha detto il presidente Bce, l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue potrebbe costare all'zona euro fino allo 0,5% di Pil innescando una corsa a svalutazioni competitive delle monete di tutto il mondo.
MERCATI - A spingere i listini ha contribuito soprattutto la speculazione di chi scommette sull'ipotesi che possano arrivare misure o interventi straordinari nell'Eurozona per far crescere i mercati dopo il cambio di rotta determinato dalla Brexit. In questa direzione vanno lette anche le dichiarazioni del vicepresidente dell'esecutivo Ue, Dombrovskis, che ha confermato i contatti in corso col governo italiano per il varo di nuove azioni sulle banche. E così, nel giorno in cui hanno preso il via i lavori del consiglio Ue a Bruxelles, i listini europei sono cresciuti mediamente del 2,5%, mentre a guidare è stata Milano (+3,3%). Bene anche Parigi (+2,6%), Francoforte (+1,9%%), Londra (+2,6%) e Madrid (+2,4%). In rialzo, in apertura, ma senza particolari strappi Wall Street (+0,9%) che ha beneficiato solo in parte per il dato in miglioramento e sopra le stime sul Pil, mentre ha pesato quello meno brillante sui consumi nel primo trimestre (sotto le attese). Da segnalare, che anche l'Istat ha diffuso i dati sulla fiducia di consumatori e imprese, che per la prima volta si sono attestati in calo a giugno da fine 2015. Altalenanti i titoli bancari: Bpm (+5,6%) che ha allungato rispetto alla "promessa sposa" Banco Popolare (+1,8%). Tra le big Intesa Sanpaolo ha guadagnato il 4,7%, mentre UniCredit ha chiuso in rosso dell'1,5% scontando l'incertezza al vertice. Male anche Bper (-2,3%)
BCE - Draghi non è ottimista. La riduzione della crescita, argomenta, dovrebbe pesare per i prossimi tre anni e, se la Gran Bretagna dovesse andare in recessione, l'effetto sull'eurozona sarebbe immediato. Tutti i mercati internazionali verrebbero colpiti, specialmente quelli dei cambi. Per questo l'Eurotower ha intensificato la cooperazione con le altre banche centrali sui movimenti valutari e, ha assicurato Draghi, farà tutto il necessario per assicurare la stabilità dei prezzi. Il rischio, in questo senso, è che la Brexit inneschi una corsa alle svalutazioni competitive delle monete. «Temiamo le reazioni - ha detto - dei paesi che provino a correggere ciò che loro vedono come un tasso di cambio errato, cosa che potrebbe innescare svalutazioni competitive e incrementare i premi di rischio e le turbolenze». Di qui la raccomandazione alle banche centrali di «non rinunciare a perseguire gli obiettivi d'inflazione» e di «allineare» le politiche monetarie per evitare «ricadute destabilizzanti» tra le diverse economie che crescono a tassi differenti.
Draghi non ha mancato di rimarcare «il risultato deludente del G20 per aumentare la crescita economica mondiale del 2% con misure strutturali» e che questo «è un esempio di come le intenzioni e le azioni possano divergere».

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