Questa è una guerra di religione

Sabato 16 Luglio 2016
(...) si ha una paura tremenda, ma ai bombardamenti ci si rassegna. Prima o poi finiranno e avrà vinto chi avrà avuto maggiore capacità di resistere. L'unico europeo democratico che ha vinto l'ultima guerra mondiale è Winston Churchill. Era dura promettere la vittoria agli inglesi, mentre la Luftwaffe cominciava a spianare le città della ‘perfida Albione'. Al momento dell'entrata in guerra promise al suo popolo soltanto “sangue, fatica, lacrime e sudore”. Ma promise anche la vittoria. “Vittoria a ogni costo. Vittoria malgrado qualunque terrore. Perché senza vittoria non c'è sopravvivenza”. Ecco, i leader occidentali e tutti noi dovremmo tenere a mente queste parole. Perché di qui passa il confine decisivo tra la nostra civiltà costruita in duemila anni di storia e la sottomissione al terrore di chi impugna la versione più crudele del Corano per inginocchiarci. Di chi ci impone di impararne i versetti per non tagliarci la gola. Di chi vuole l'abiura a tutto quello in cui crediamo, anche se atei, per risparmiarci le stragi di cui Nizza è soltanto l'ultimo esempio, ma certo non sarà l'ultima.
Possiamo difendere gli aeroporti. Possiamo controllare gli ingressi a una metropolitana o a una discoteca. Non possiamo presidiare ogni strada di ogni città. L'orrore di Nizza è frutto di una scelta banale e diabolica. Quale obiettivo è più facile del lungomare di una grande città di provincia in festa, cuore di una regione che unisce la mondanità sfrenata della Costa Azzurra alla disoccupazione più alta di Francia, insieme col Nord del paese? Siamo all'inizio dell'estate. In Italia su ottomila chilometrici di coste abbiamo migliaia di spiagge affollate. E centinaia di città affollate di turisti. Possono colpirci ovunque. E allora? Non usciamo più? Non andiamo più al mare? Rinunciamo alla passeggiata e al gelato? Sarebbe vita questa?
La strategia dell'Isis è semplice e chiara: cari fratelli, non venite più in Siria e in Iraq dove stiamo perdendo terreno ogni giorno e da dove gli infedeli prima o poi ci cacceranno. Restate nel paese dove siete nati da genitori musulmani o dove siete emigrati rifiutando di integrarvi nell'Occidente blasfemo. E colpite, colpite duro, colpite dovunque ci sia una folla, uccidete più infedeli possibili. E quando vi abbatteranno, sappiate che il paradiso sarà vostro.
L'obiettivo del Califfo è farci saltare i nervi. Non dobbiamo aver paura di chiamare guerra di religione quella che lo è, se non altro perché lo sostengono quelli che ci ammazzano. Ma le guerre da sempre si vincono non solo con le armi, ma soprattutto impugnando valori più alti del nemico. La prevenzione è già capillare dovunque sia possibile, la repressione dovrà essere fermissima. Ma alle condizioni della nostra civiltà, non della loro. Il regalo migliore che possiamo fare ai nostri nemici sarebbe di prendercela con tutti i musulmani, senza distinguere. Ma anche loro – i musulmani innocenti – si preparino a qualche sacrificio. Se stanno dalla nostra parte, lo dimostrino fino in fondo.
Bruno Vespa

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