Perquisizioni anche a Venezia Un arresto e 5 denunce

Martedì 26 Luglio 2016
ROMA - Una truffa internazionale perpetrata da sei cittadini italiani ai danni di aziende pubblicitarie attive in internet, del valore di oltre 300 mila euro negli ultimi 5 anni, è stata scoperta dalla Polizia in collaborazione con l'Fbi. Un trentenne romano, ritenuto il principale responsabile, è stato arrestato ad Amsterdam. Altre cinque persone sono state denunciate dalla Procura di Roma per accesso abusivo a sistema informatico e frode, al termine di una indagine con perquisizioni a Roma e provincia, Reggio Calabria e Venezia, svolte con le polizie locali.
Come ha appurato l'operazione denominata "HackinItaly" due fratelli romani, tecnici collaboratori di un sito di scommesse online, avevano ideato un sistema per ottenere denaro dalle società pubblicitarie emettendo false fatturazioni in cambio di "click" fasulli. Le altre persone coinvolte avevano messo a disposizione i propri codici fiscali per compiere il piano. Grazie alle loro competenze informatiche, gli ideatori della frode avevano creato una "botnet", una rete informatica infettata da virus controllata da un "botmaster" in grado di controllare il sistema da remoto. Con questo mezzo chiedevano a società italiane ed estere che si occupano di annunci pubblicitari online compensi per l'inserzione di banner pubblicitari che consentono ai gestori di siti ospiti guadagni in base al numero dei 'click', in questo caso mai avvenuti.

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