Per Londra una mazzata da 9.600 miliardi di euro se il business della finanza migra su altre piazze

Domenica 26 Giugno 2016
Un danno a dodici zeri: Brexit potrebbe costare alla Gran Bretagna 9,6 trilioni di euro o per essere più chiari, 9.600 miliardi di euro. E' il prezzo che il Regno Unito rischia di dover sopportare per l'uscita dall'Unione Europea per effetto di migrazione su altre piazze finanziarie del Vecchio Continente. Questa stima, molto attendibile, è contenuta in un documento riservato in circolazione nelle stanze delle Autorità monetarie elaborato nei giorni scorsi. A Londra è basato l'80% della attività di capital markets, cioè prodotti finanziari come i bond o i derivati: nel 2015 questo volume di lavoro ha sfiorato in totale di 200 miliardi di euro, pertanto traslocare dal Tamigi comporta un danno dell'ordine di 160 miliardi. Nella City, poi, fa affari l'85% degli hedge funds, i fondi speculativi. Nel mondo, questo tipo di business ha un volume di 2800 miliardi di euro dei quali 601 miliardi basati in Europa: il business a Londra è pari a circa 515 miliardi. Sempre nella capitale britannica trova spazio il 60% della raccolta dei fondi di private equity che nel pianeta si attesta a 3.330 miliardi di euro, dei quali 702 domiciliati in Europa e 425 miliardi a Londra. Il trading delle valute nella Ue è pari a circa 6.150 miliardi di euro: il 45% è concentrato nella City per un valore di 2800 miliardi circa.

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