PARIGI - Non accenna a placarsi in Francia la polemica sul burkini, che è ormai

Giovedì 25 Agosto 2016
PARIGI - Non accenna a placarsi in Francia la polemica sul burkini, che è ormai vietato sulle spiagge di una quindicina di località, soprattutto in Costa Azzurra. A riaccendere la diatriba è stata ieri una sequenza di fotografie pubblicate sul sito del tabloid britannico Daily Mail, scattate sulla spiaggia di Nizza, che mostrano una donna impegnata a togliersi la parte superiore del burkini davanti a un gruppo di agenti della polizia municipale.
Secondo la didascalia che accompagna le immagini, di cui non viene fornita la fonte né la data, la donna sarebbe stata obbligata a svestirsi dai poliziotti, per adeguarsi alle regole cittadine che prevedono il divieto di indossare il costume integrale in spiaggia.
Contattato dai media francesi, il municipio di Nizza ha dichiarato che in città ci sono effettivamente già stati alcuni casi di multe a donne in burkini, ma che al momento le autorità non hanno elementi per confermare o smentire la notizia di una persona obbligata a svestirsi.
Ma i dubbi sulla veridicità della scena, sollevati anche da alcuni siti di informazione, non sono bastati a calmare gli animi, in particolare nella comunità musulmana, già colpita nei giorni scorsi dal racconto di una madre di famiglia che afferma di essere stata multata a Cannes per essere andata in spiaggia con il velo sui capelli e dei leggings.
«Ero seduta con la mia famiglia, portavo un velo classico, un hijab a fiori. Tre poliziotti sono venuti verso di me, dicendo che non avevo una tenuta corretta. Non ero lì per fare provocazioni, non avevo intenzione di fare il bagno», ha raccontato alla stampa Siam, trentaquattrenne di Tolosa, che intende fare ricorso contro una sanzione che ritiene ingiustificata.
«I poliziotti le hanno detto che loro applicavano solo la legge - ha confermato alla stampa locale una testimone della scena - La cosa più triste è che delle persone le gridavano 'torna a casa tua!', altri applaudivano. E nel frattempo sua figlia piangeva».
In questo clima di tensione, il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha accettato di ricevere con urgenza i rappresentanti del Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm).
«Le ordinanze vanno applicate in modo proporzionato», e non devono «portare a stigmatizzazioni o antagonismi dei francesi gli uni contro gli altri», ha commentato Cazeneuve al termine del colloquio, annunciando una più ampia riunione in materia con rappresentanti islamici e ricercatori per lunedì prossimo.

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