PARIGI - È una nuova imbarazzante accusa al governo della Francia dopo la strage

Lunedì 25 Luglio 2016
PARIGI - È una nuova imbarazzante accusa al governo della Francia dopo la strage del 14 luglio. Intervistata dal Journal du Dimanche, in edicola oggi, Sandra Bertin, responsabile del sistema di videosorveglianza di Nizza nella sera dell'attentato denuncia le «pressioni» del ministero dell'Interno per falsare la natura del dispositivo di sicurezza effettivamente in campo in quelle ore. Dopo le polemiche sull'assenza della Police Nationale dal primo punto di controllo della Promenade affidato ai soli vigili urbani, la responsabile della videosorveglianza torna a mettere il dito nella piaga. Una questione che rischia di travolgere il sempre più fragile ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, che ha infatti immediatamente replicato alle «gravi accuse» denunciando la donna per diffamazione. Mentre il comune di Nizza le rinnova il suo sostegno e respinge l'atteggiamento «scandaloso» di Cazeneuve, in questo continuo rimpallo di responsabilità tra il governo e il municipio che dura ormai da dieci giorni. Nell'intervista la Bertin assicura che un responsabile del ministero la chiamò all'indomani dell'attentato per chiederle un resoconto sul dispositivo di sicurezza. In pratica, si trattava di descrivere ciò che aveva visto sui monitor di cui era responsabile quella sera. Fin qui tutto bene se non fosse che poi - stando sempre a quanto raccontato - viene invitata ad indicare la presenza di agenti della Police Nationale anche laddove lei non ne vedeva: al telefono l'uomo del ministero «sembrava andare molto di fretta. Mi ha chiesto di preparare un rapporto in cui dovevo segnalare la presenza della polizia municipale, le barriere, e precisare bene che (nelle immagini, ndr) si vedeva anche la Police Nationale in due punti» ben definiti. Un invito troncato sul nascere: «Ho risposto che avrei indicato solo quello che vedevo». Dal ministero le chiedono allora di inviare via mail «una versione modificabile del rapporto». «Mi hanno tormentata per un'ora - insiste - mi è stato ordinato di indicare delle posizioni specifiche della Police Nationale che io non vedevo sullo schermo. Alla fine ho inviato via mail una versione PDF non modificabile e un'altra modificabile». Nella Francia sull'orlo della crisi di nervi per la terza strage in 18 mesi Cazeneuve è furioso. «Contrariamente a quanto detto dalla signora Bertin non è in alcun modo 'il gabinetto del ministro dell'Interno che ha inviato un commissario al Csu» o che avrebbe avuto uno scambio telefonico con lei, assicura il fedelissimo di Hollande, annunciando la denuncia per diffamazione.

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