Papa Luciani, un museo sulla sua vita e la sua terra

Mercoledì 24 Agosto 2016
Sarà il cardinale Pietro Parolin, "braccio destro" di papa Francesco, a inaugurare il Museo “Albino Luciani” (Musal) di Canale d'Agordo (Belluno). Il taglio del nastro è previsto per venerdì 26 alle 18, dopo la messa celebrata in piazza alle 16.30. L'esposizione permanente, il cui progetto di allestimento è stato studiato dall'architetto Marino Baldin affiancato da Loris Serafini, curatore scientifico del Museo, sarà situata accanto alla centrale chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e ha come obiettivo quello di far conoscere la vita, la formazione e l'insegnamento di Papa Giovanni Paolo I, nativo del borgo agordino in Valbiois (17 ottobre 1912), descrivendone la profonda preparazione culturale, l'attenzione verso i bisognosi, la semplicità, l'umiltà, la trasparenza dell'operato e la grande sensibilità pastorale.
«Per riuscire a raccontare la vita, il percorso culturale e religioso del Santo Padre e per trasmettere i valori e le opere che lo hanno reso profondamente amato da tutti - spiegano Baldin e Serafini - abbiamo voluto creare un'atmosfera calda e coinvolgente, grazie allo studio di un percorso che non fosse esclusivamente scientifico e didattico, con documenti e oggetti di vario genere, ma che fosse anche emotivamente coinvolgente con filmati e audio che ripropongono la voce del Pontefice».
«La grandezza della figura di Albino Luciani, papa per solo un mese dal 26 agosto 1978 al 28 settembre 1978 - proseguono - emergerà anche dalla conoscenza del contesto stesso in cui è nato e cresciuto, come l'antica Pieve di Canale d'Agordo, che vide maturare la sua vocazione. Le emozioni cresceranno attraversando le varie stanze dell'esposizione in cui oggetti, musiche, scenografie e la pacata voce del Santo Padre, nei suoi discorsi più significativi, avvolgeranno il visitatore facendogli assaporare l'atmosfera di quei tempi».
Il Museo si svilupperà su più piani. Nelle due stanze del seminterrato il progetto museale illustra la storia e il tessuto culturale della Valle del Biois, presentando anche la vita di altre importanti personalità. Nel primo piano sono accolti la storia di Canale d'Agordo e la vita di Albino Luciani nel suo paese natale, dall'infanzia fino alla sua ordinazione sacerdotale e al periodo che trascorse nella diocesi di Belluno. Passando al secondo piano, vengono raccontati gli undici anni di episcopato nella diocesi di Vittorio Veneto, con l'esperienza del Concilio Vaticano II, e i nove anni trascorsi da Luciani a Venezia come Patriarca, con la nomina a cardinale avvenuta nel 1973. In un piccolo locale, poi, è ospitata la ricostruzione ambientale del Conclave del 1978, che lo vide salire al Soglio di Pietro; nell'ultima stanza rivive il Pontificato di Giovanni Paolo I con tutti i suoi momenti più toccanti, fino alle testimonianze di devozione dei fedeli, che lo ricordano sempre con affetto.
Il programma di venerdì prevede alle 16 la rievocazione storica della nascita di Luciani nel giardino della casa natale; alle 16.30 la messa presieduta dal cardinale Pietro Parolin e concelebrata col vescovo Renato Marangoni e col vescovo emerito Giuseppe Andrich; alle 17.30 il saluto del sindaco Rinaldo De Rocco; alle 18 il taglio del nastro.
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