MOGADISCIO - Gli Shabaab somali alleati di al Qaida hanno fatto strage in un attacco

Domenica 26 Giugno 2016
MOGADISCIO - Gli Shabaab somali alleati di al Qaida hanno fatto strage in un attacco contro un hotel nel centro di Mogadiscio. Ancora nella serata di ieri il bilancio era provvisorio con almeno 15 morti e 25 feriti. I miliziani si sono asserragliati nell'edificio, dove hanno preso in ostaggio un numero imprecisato di ospiti. Sono stati uccisi dopo ore di furiosa battaglia con la polizia.
Gli integralisti hanno lanciato l'assalto con un'autobomba guidata da un attentatore suicida che si è fatto esplodere davanti al cancello dell'hotel Nasa-Hablod, aprendo la strada al commando armato di 4 persone che ha fatto irruzione. Poi «hanno sparato contro gli ospiti dell'albergo e colpito chiunque vedessero», racconta uno dei sopravvissuti, riuscito a fuggire da un porta nel retro. Un'altra decina di persone tra ospiti e personale è stata messa in salvo, riferisce la polizia.
Le vittime accertate sono 15, 25 i feriti: si tratta in gran parte di civili investiti dall'esplosione dell'autobomba e dai colpi della successiva sparatoria tra agenti e miliziani. Affollavano i negozi e un distributore di benzina nei pressi dell'hotel della capitale somala. Tra loro anche diverse donne che vendevano khat in strada. Quattro miliziani sono stati uccisi, oltre al kamikaze.
I miliziani, asserragliati al secondo piano dell'albergo, hanno risposto per ore agli assalti della polizia a colpi di granate e raffiche di armi automatiche. Le forze dell'ordine hanno poi piazzato diversi tiratori scelti sui palazzi circostanti, per stanare gli assalitori.
Il 1. giugno, un commando Shabaab aveva assaltato un altro hotel, l'Ambassador. Identica la dinamica: prima un attentato suicida poi l'irruzione. Tra le vittime ci furono anche tre parlamentari somali.
Una settimana dopo un ben più sanguinoso attacco contro una base militare nel nord, a 300 chilometri dalla capitale, utilizzata dalle truppe etiopi dell'Unione africana. I soldati uccisi furono 43.
Nel corso dell'ultimo anno gli Shabaab sono stati costretti alla ritirata dalle principali città somale, grazie all'offensiva guidate dalle forze dell'Unione africana. La coalizione però è ora costretta a fare i conti con i tagli agli aiuti internazionali, compresi quelli dell'Ue che li ha ridotti del 20%. L'Uganda, che garantisce il maggior contributo militare, ha annunciato che sarà costretta a ritirare la gran parte delle proprie forze entro il prossimo anno e mezzo. Un "invito a nozze" per i terroristi Shabaab.
Una "debolezza" che in un altro scacchiere fa gola ad altri terroristi, quelli del Califfato. Infatti, forse non così a sorpresa, l'Isis ha fatto trapelare di volere approfittare dell'instabilità, non solo finanziaria, innescata dalla Brexit per tornare a colpire in Europa. Obiettivi sarebbero ora Berlino e ancora una volta Bruxelles. Quello a cui si sta assistendo è «l'inizio della disintegrazione dei crociati», affermano i jihadisti seguaci del di Abu Bakr al Baghdadi su social media citati dal sito per il monitoraggio "Site". Una reazione nel consueto stile della propaganda dell'Isis, pronto ad approfittare di ogni occasione per far sentire le sue minacce, mentre sul terreno, in Iraq, Siria e Libia, continua la sua ritirata.
Site afferma in particolare di avere scoperto un messaggio sulla rete criptata utilizzata su Telegram dagli jihadisti per comunicare tra loro, in cui vengono lanciati appelli ai seguaci del Califfato perchè colpiscano a Bruxelles e a Berlino con azioni che «paralizzino» il continente. I nuovi segnali arrivano mentre non è cessata l'allerta per possibili attentati agli Europei di calcio, in corso fino al 10 luglio.

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