Mazzette dalle clienti, stangata al ginecologo

Domenica 18 Settembre 2016 di Soldi per saltare le liste d'attesa: 5 anni e 6 mesi al primario di Pieve di Cadore
Mazzette dalle clienti, stangata al ginecologo
Non ci fu concussione, ma solo un accordo illecito tra pubblico ufficiale e privati per ungere le liste d'attesa e far scivolare in avanti chi pagava. Nessuna paziente avrebbe mai subito pressioni per versare quelle prebende che l'allora primario della ginecologia e ostetricia di Pieve di Cadore, Carlo Cetera, 67 anni, di Cittadella (Padova), chiedeva per accorciare i tempi per l'accesso alla procreazione assistita. Ci volevano in media 2 anni: troppi per quarantenni disposte a tutto pur di diventare madri. Bastava far leva sui loro sentimenti.
Cetera, difeso dall'avvocato Emanuele Fragasso che lo ha lapidariamente definito «sciocco e sprovveduto», ha schivato le accuse più pesanti (corruzione, concussione e interruzione di servizio), anche se ieri la sentenza del tribunale di Belluno gli ha scaricato addosso 5 anni e 6 mesi di reclusione, altrettanti di interdizione dalla professione e a vita per i pubblici uffici. Dovrà inoltre risarcire con 10mila euro la paziente che lo denunciò, costuitasi in giudizio, mentre per il danno all'Usl 1, che con l'avvocato Salvatore Frattallone chiedeva 3 milioni di euro, dovrà vedersela in sede civile. Il tribunale, giudicando i fatti sotto il vincolo della continuazione, gli ha concesso le attenuanti generiche.
Escono puliti da questa difficile vicenda, Luca Gianaroli, 63 anni di Bologna, l'allora direttore della Sismer (avvocati Claudia Bettiol e Gianluigi Lebro), accusato di aver offerto o messo a disposizione somme di denaro a Cetera per assicurarsi il rinnovo della convenzione con l'Usl, mentre la Sismer stessa doveva rispondere di illecito amministrativo per non aver messo in piedi modelli organizzativi atti a prevenire i reati. Assolti, Cetera compreso, perchè il fatto non sussiste. La Sismer, difesa dall'avvocato Giovanni Borgna, era infatti la società che forniva all'Usl know how e personale specializzato nel delicato settore.
Il pubblico ministero Katjuscia D'Orlando aveva chiesto 9 anni per Cetera, 2 anni e 8 mesi per Gianaroli e 90 mila euro di multa per la Sismer.
La vicenda, che il difensore Fragasso ha annunciato voler portare in appello, prese il via nel novembre 2011, quando una paziente alla quale Cetera chiese un "contributo" (la cifra si aggirava sui 2mila euro), denunciò l'insolita richiesta alla Guardia di Finanza. Il primario finì agli arresti e su quel fiore all'occhiello che era il centro di procreazione assistita, o medicalizzata, di Pieve calò una coltre pesante. Cetera venne poi allontanato.
L'ex primario, ieri, era presente alle battute finali del processo. Non ha voluto rilasciare dichirazioni: «Scusate, devo andare a lavorare. Sono di guardia».
Il tribunale, presidente Antonella Coniglio e a latere Vincenzo Sgubbi e Cristina Cittolin, si è riservato 90 giorni di tempo per le motivazioni.
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