LIVORNO - Non ce l'ha fatta la bambina di 18 mesi "dimenticata" a Vada

Giovedì 28 Luglio 2016
LIVORNO - Non ce l'ha fatta la bambina di 18 mesi "dimenticata" a Vada (Livorno) in auto dalla madre per circa quattro ore: dopo un giorno di agonia, è morta ieri all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze dove era stata ricoverata in condizioni disperate. I genitori della piccola sono stati al suo capezzale in tutte queste ore e adesso non si danno pace. A cominciare dalla madre, che nelle prossime ore potrebbe essere iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo. È stata lei, l'altra mattina, a dimenticare la figlia e a raccontare poi ai soccorritori di averlo fatto per colpa di «un vuoto di memoria improvviso». Ora ci sarà anche da affrontare il calvario dell'iter giudiziario, compresa la probabile autopsia della bambina per definire con certezza la causa di morte.
Doveva essere una giornata come tutte le altre e invece per i genitori della piccola è diventata un incubo: la mamma come ogni mattina avrebbe dovuto accompagnare le figlie rispettivamente al campo solare e all'asilo nido, prima di recarsi al lavoro. E invece ha lasciato solo la più grande, di 6 anni, mentre la più piccola è rimasta in auto.
Quando ha parcheggiato la vettura per andare a lavoro si è dimenticata di lei, lasciandola nell'abitacolo della vettura trasformatosi in breve in un forno a causa delle elevate temperature di questi giorni dove si sono superati già prima di mezzogiorno i 30 gradi.
Quando, intorno all'ora di pranzo, la donna è tornata alla macchina, ha visto la figlia priva di coscienza, reclinata sul seggiolino e ha capito. Ha dato l'allarme. Ha seguito in una corsa disperata la sua bimba in ospedale, prima a quello di Cecina e poi al pediatrico fiorentino Meyer. È cominciata una gara contro il tempo, purtroppo conclusasi nel peggiore dei modi. I genitori hanno acconsentito a donare gli organi.
La notizia ha alimentato anche polemiche. «Da tempo chiediamo misure in grado di evitare simili episodi e salvare la vita ai bambini -ha detto il presidente del Codacons Carlo Rienzi - e in particolare abbiamo avanzato una proposta alle case costruttrici di automobili: oggi, nelle auto moderne, ci sono avvisi acustici che mettono in allarme il guidatore su diversi fronti: cinture di sicurezza non allacciate, fari accesi, portiere aperte, freno a mano tirato, serbatoio in riserva. È necessario anche un avviso acustico collegato con il seggiolino per i bambini o con le cinture di sicurezza posteriori, in modo che, quando il motore viene spento oppure il guidatore apre la portiera oppure fa per scendere dall'auto (basta un sensore di peso), ma la cintura posteriore sia ancora allacciata, scatti immediatamente l'allarme».
Proposta condivisa anche da Sinistra italiana che ricorda: «Giace in Parlamento dall'ottobre 2014 una nostra proposta di legge per affrontare il problema e scongiurare possibili e inspiegabili tragedie».
B. L.

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