Legalizzazione della cannabis Muro centrista, il voto slitta

Martedì 26 Luglio 2016
Legalizzazione della cannabis Muro centrista, il voto slitta
ROMA - Per i 221 deputati che l'hanno firmata, quella di ieri è una «giornata storica»: la proposta di legge che legalizza la cannabis ha avuto infatti il solenne proscenio dell'aula della Camera, dove si è svolta la discussione generale. Ma sul testo, si riprenderà a lavorare a settembre, quando verrà rispedito in Commissione, alla ricerca di una maggioranza parlamentare che ne assicuri l'approvazione. Ieri i 221 promotori della proposta di legge hanno tenuto una conferenza stampa in cui, per bocca del sottosegretario Benedetto Della Vedova, è stato chiesto di «lasciare fuori maggioranza e governo» dal dibattito. Infatti i firmatari del testo appartengono tanto alla maggioranza quanto all'opposizione: 87 sono di M5s, 85 del Pd, 24 di Si, 16 del gruppo Misto, 7 di Scelta civica e 2 di Fi. Insomma una iniziativa parlamentare trasversale, analoga - ha sottolineato Della Vedova - alla legge sul divorzio del 1970.
Sta di fatto che il testo, sul quale la Commissione Giustizia doveva iniziare a votare gli emendamenti giovedì scorso, è stato portato in aula su richiesta di Sinistra Italiana (nella quota che le spetta), ben sapendo che la pioggia degli emendamenti (1.700) avrebbe impedito l'esame del provvedimento. In mattinata una riunione allargata ha convenuto che la presidente della Commissione, Donatella Ferranti, scrivesse alla presidente Laura Boldrini una lettera in cui si chiede di riportare in quella sede la proposta di legge. Cosa che avverrà a settembre.
Ieri l'Aula di Montecitorio ha dato però visibilità agli argomenti dei fautori e dei contrari. I primi (Daniele Farina di Si, Andrea Romano e Enza Bruno Bossio del Pd, Vittorio Ferraresi di M5s, Pippo Civati di Possibile, Monica Faenzi di Ala) hanno sostenuto che le politiche proibizioniste «hanno fallito» visto che i consumatori di cannabis in Italia sono 3 milioni, che è in aumento il consumo tra gli adolescenti e che il commercio è saldamente nelle mani delle mafie, camorra in testa. Non a caso lo scrittore Roberto Saviano, anche ieri ha rivolto un appello in favore della proposta che non liberalizza, bensì legalizza e regolamenta la coltivazione e il commercio della cannabis.
I contrari (Margherita Miotto e Giovanni Burtone del Pd, Carlo Sarro di Fi, Paola Binetti di Ap) mettono in dubbio che la legalizzazione eliminerebbe il mercato nero verso gli adolescenti, e in più la legalizzazione darebbe una sanzione sociale di accettabilità al consumo della cannabis, pericolosa da un punto di vista educativo. Aspetto sottolineato dalle comunità terapeutiche, come l'Associazione Giovanni XXIII che ha chiesto lo stop della legge.
Il governo, al termine della discussione generale, ha scelto di non esprimere il proprio parere. Il Pd ha al proprio interno favorevoli e contrari, così come Sc, mentre Area popolare - con il ministro Enrico Costa - ha ribadito la propria totale contrarietà». Una posizione destinata a pesare. I promotori hanno chiesto che in questo mese ci sia un dibattito pubblico il più ampio e argomentato possibile, iniziato in questi giorni sulle pagine dei giornali.
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