«Io, da Zaia alla Raggi»

Sabato 1 Ottobre 2016
Trevigiano, anzi di Conegliano, rivendica la secessione («sono da sempre indipendentista veneto, voglio uno stato federale tipo Svizzera»), candidato a sostegno del leghista Zaia, favorevole alle grandi opere come l'alta velocità, fondatore di una impresa che ha fatto importanti opere per le Olimpiadi in giro per il mondo. Ecco, non sembra il ritratto di un assessore del M5S. Eppure, il vulcanico Massimo Colomban, 67 anni, che martedì arriverà a Roma a occuparsi di municipalizzate, non ci sta a farsi imprigionare nella camicia di forza delle semplificazioni.
«Ma quale Roma ladrona...».
D'accordo Colomban, però fu candidato con una lista che sosteneva la candidatura del leghista Zaia alla presidenza del Veneto.
«Io sono sempre stato dalla parte di chi voleva cambiare l'Italia, semplicemente questo. Sono per il federalismo perché è il sistema che si è dimostrato migliore. Guardi, vista la mia età penso che questa esperienza a Roma sarà l'ultima volta che ci proverò. Spero che molti altri italiani che hanno capacità ed esperienza si mettano in gioco ed a lavorare, e non a denigrare, chi invece si impegna a migliorare ed a rendere più efficienti e meno sprecone le nostre amministrazioni pubbliche».
Dicono che lei sia stato indicato direttamente dalla Casaleggio e Associati.
«Bugie, sto leggendo molte falsità. Io Gianroberto Casaleggio l'ho conosciuto, lo abbiamo ospitato a Treviso insieme a Grillo, mi chiesero di portare un po' di imprenditori che erano riuniti in Confapri. I media stanno cercando di disinformare riprendendo notizie non vere e che falsano enormemente la realtà. Sono stato chiamato dalla sindaca e da alcuni assessori e funzionari di Roma, li ho sentiti puliti ed onesti, oltre che determinati e professionali, ed ho quindi accettato di aiutare la giunta».
Altre cattiverie che girano: lei è fondatore di Confapri, dialoga con Grillo e Casaleggio, nel think thank di questo network di imprese ci sono anche il senatore M5S Vito Crimi e l'europarlamentare David Borrelli. Bene, proprio sei imprese associate a Confapri ricevono i soldi dal fondo che M5S ha creato con parte degli stipendi da parlamentare.
«Bugie, Non ho mai raccomandato o favorito nessuno dei colleghi grazie alla conoscenza dei vertici del M5S».
Però passare da Luca Zaia a Virginia Raggi sorprende, diciamo la verità.
«In passato ho avuto brevissime esperienze politiche, sempre rivolte al supportare gli innovatori e quelli che promettevano di migliorare l'efficienza delle amministrazioni pubbliche, come ad esempio, è vero, supportare il presidente Zaia, in Regione Veneto».
In passato, quando fu candidato nella lista a sostegno di Zaia (Alleanza di Centro di Pionati) Colomban confermò il suo piglio da imprenditore che crede nelle grandi opere («Aprire i cantieri, completare strade e autostrade per far viaggiare meglio merci e persone» diceva) e che comunque, tema forte per una maggioranza a guida leghista, aveva le sue idee sull'immigrazione («Va regolata e verificata puntualmente. Solo il 23% degli immigrati lavora: queste persone vanno integrate e protette, ma dobbiamo capire cosa fa il restante 77%. I clandestini e i delinquenti vanno espulsi»).
© riproduzione riservata