Influenza, pronta la nuova campagna

Domenica 9 Ottobre 2016
La campagna anti-influenzale per l'imminente stagione invernale è alle porte. Con i primi freddi sono già arrivati alcuni virus, ma si tratta di virus parainfluenzali e di qualche forma di bronchite. Verso l'ultima settimana di ottobre la Regione potrebbe cominciare a redistribuire i vaccini anti-influenzali alle Aziende sanitarie e quindi a tutti i medici di medicina generale del territorio. E sono proprio i medici di famiglia che rappresentano il vero fronte della lotta all'influenza. Una battaglia che viene fatta anche attraverso un'informazione capillare dei pazienti: il vaccino è fortemente consigliato e gratuito per gli over-65 e per le persone che soffrono di particolari patologie, come i cardiopatici. Quest'anno, per la prima volta, la campagna anti-influenzale rappresenta una sorta di test per le Aft, le dodici Aggregazioni funzionali territoriali che si sono costituite lo scorso giugno nel territorio provinciale. Il primo passo della "medicina di gruppo" prevista dalla riforma regionale. L'obiettivo della rete degli oltre duecento medici è quello di aumentare la percentuale di copertura del vaccino. Nel 2015 la copertura era stata appena al di sotto del 60 per cento della popolazione a rischio. L'obiettivo delle autorità della medicina pubblica è di raggiungere il 70 per cento. Una sfida che le nuove aggregazioni dei medici devono giocare anche se spesso non è facile incrementare la platea dei vaccinati. «La campagna di sensibilizzazione - spiega il presidente dell'Ordine, Guido Lucchini - sarà molto forte e mirata: la vaccinazione è una delle azioni più efficaci della medicina pubblica». Un'altra sfida delle aggregazioni dei medici (entro giugno 2017 dovranno nascere i gruppi integrati) è quella di "censire" il dato sulla presenza dei malati di diabete (sono oltre 18 mila in provincia) per partire con un monitoraggio continuo sulla qualità delle cure verso questa categoria di pazienti. Sotto l'aspetto organizzativo, inoltre, la riforma che vedrà la costituzione dei gruppi di medici sta incontrando qualche difficoltà nel reperimento dei locali. I primi gruppi si sono formati a Sacile, Spilimbergo, Maniago, San Vito Pordenone e Cordenons: in tutti questi casi è stato abbastanza facile per le "associazioni" dei medici trovare spazi adeguati e strategici per i pazienti poiché si sono insediate in locali (spesso dentro gli ospedali) di proprietà dell'Azienda 5 attraverso dei contratti. In tutto il resto dei Comuni del territorio, però, la situazione è più complicata: i gruppi di medici infatti sono spesso costretti a cercare spazi privati le cui condizioni - anche economiche - sono ovviamente diverse rispetto a quelle della sanità pubblica.
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