In Consiglio regionale è stallo sulla riforma delle Ulss

Giovedì 1 Settembre 2016
VENEZIA - Fumata nera a palazzo Ferro Fini sulla seconda parte del Pdl 23, che ridisegna per numero di Ulss la sanità veneta. Ieri mattina il confronto si è concluso con un nulla di fatto, e la successiva seduta del Consiglio regionale ha visto le forze politiche di maggioranza e opposizione ferme sulle rispettive posizioni. Tutto sommato convinte che a un'intesa presto o tardi si giungerà, come per gli articoli precedentemente votati, ma non per ora.
Durante la seduta l'assessore alla Sanità, Luca Coletto, ha invitato l'assemblea a un atto di responsabilità «per non perdere altro tempo prezioso». Mentre il capogruppo leghista Nicola Ignazio Finco ha spiegato che oltre alle 7 provinciali, le 2 Ulss "eccezionali" Pedemontana e Veneto Orientale «non sono state scelte a caso, ma per necessità comprovate». «Nessuno lo mette in dubbio, ma lo stesso principio può valere per altre realtà territoriali - ha replicato il relatore di minoranza Claudio Sinigaglia (Pd) - Occorre un modello organizzativo omogeneo, fondato sulle 7 province, oppure sul numero di abitanti o ancora per aree tematiche. Sia la maggioranza a dirci quale di questi criteri preferisce. Il tempo, comunque, non lo stiamo facendo perdere noi. E questa fase interlocutoria proseguirà fino a quando non ci si incontrerà a metà strada».
Vettor Maria Corsetti

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