Il procuratore «Per il gip niente indizi spero di non rivederli subito in Italia»

Lunedì 3 Ottobre 2016
TRIESTE - «In un'ottica di polizia giudiziaria la Digos della Questura di Trieste, che ha eseguito gli accertamenti, ha ben operato, ma l'indagine giudiziaria si è arenata di fronte al vaglio critico del giudice delle indagini preliminari, che non ha ravvisato la sussistenza degli indizi idonei a configurare il reato attribuito agli indagati».
Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Trieste, Carlo Mastelloni (nella foto), interpellato sull'espulsione dei cinque cittadini macedoni residenti a Ronchi dei legionari scattata per decisione del Ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Un'affermazione che sembra sottintendere una marcata divergenza tra le conclusioni raggiunte dalla Procura, che avrebbe voluto evidentemente procedere più a fondo nell'inchiesta e aveva chiesto misure cautelari, e le convinzioni maturate dal gip.
«Alla stregua dei parametri che concernono la sicurezza pubblica, parametri sussidiari, l'espulsione ha avuto una strada più agile, garantita dall'avallo del giudice di pace. Ne è seguita a livello centrale l'intervento del ministro dell'Interno», ha poi precisato Mastelloni.
Non è la sola considerazione amara sul caso. Mastelloni ha infatti aggiunto che i cinque macedoni «sono stati scortati dalla Digos fino a Roma da dove una scorta internazionale li porta in Macedonia. Salvo a non ritrovarceli qui, sotto mentite spoglie, tra qualche mese».
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