Il calvario delle salme contese

Martedì 30 Agosto 2016
Fino a ieri pomeriggio c'erano ancora delle salme a cui non corrispondeva un nome: solo il test del Dna potrà dare delle certezze alla procura della Repubblica. Una tragedia come questa, con 292 cadaveri, in gran parte recuperati ad Amatrice (231) e nella vicina Accumoli (11) purtroppo causa anche un complesso e logorante lavoro di identificazione dei corpi, che spesso va ad acuire il dolore dei parenti che è già profondo. Come quando due famiglie differenti, entrambe in buona fede ovviamente, hanno pensato che un cadavere senza nome fosse quello del loro caro.
Una si affidava a un anello trovato al dito, l'altra al tipo di pigiama, anche in questo caso la risposta è arrivata dal Dna. «Il problema - dice scuotendo la testa il titolare di una delle agenzie funebri del paese, Lorenzo Ciaralli - è che con le difficoltà di recuperare i corpi sotto le macerie e il tempo che è passato per molti, il riconoscimento in alcuni casi si è rivelato assai difficile». Meglio non addentrarsi nei particolari, per il dovuto rispetto a chi non c'è più e ai familiari, ma è evidente che a volte la tecnica utilizzata dalla procura - tutti i cadaveri sono stati fotografati, le immagini sono state memorizzate e poi mostrate ai parenti, partendo da documenti e luogo di ritrovamento - non è stata sufficiente.
Ciaralli si guarda intorno nel garage dove conserva una ventina di salme dentro le bare, quelle per le quali si svolgeranno funerali privati per poi portarle in uno dei ventuno cimiteri di Amatrice. Sospira ed elenca, quasi per esorcizzare la quantità di dolore, un peso enorme anche per lui che dal 1972 («da quando sono tornato dal militare») fa questo mestiere: «Sono morti i due barbieri del paese, è morta una badante straniera con il figlioletto, un operaio albanese con la moglie e i due figli piccoli che abitavano al corso, tantissimi romani; all'inizio ho dovuto chiedere aiuto da Roma perché non ce la facevo da solo».
Il numero dei dispersi ieri si è abbassato, perché all'Hotel Roma sono stati recuperati altri due cadaveri. Ma quanti sono in totale i cadaveri ritrovati tra le macerie dell'hotel, per il quale inizialmente si era ipotizzato un drammatico bilancio di decine di morti? Ad oggi sono stati recuperati - compresi i due di ieri - cinque corpi, a cui se ne aggiunge un sesto già individuato, ma ancora da tirare fuori. Precisa Luca Cari, responsabile della comunicazione dei vigili del fuoco: «C'è da ricordare che in una piccola parte dell'hotel i nostri uomini per ora non sono arrivati».
Ancora non si hanno notizie del fornaio, Gianni Cicconi, mentre c'è chi teme che tanto ad Amatrice, quanto nelle frazioni danneggiate dal terremoto possano essere trovati cadaveri di persone che nessuno sta cercando: il territorio è molto vasto, frammentato in 69 frazioni, e in campagna, specialmente nella pastorizia, tradizionalmente lavorano anche immigrati, soprattutto originari della Macedonia e dell'Albania, alcuni di loro potrebbero essere ancora sotto le macerie. Ieri i vigili del fuoco hanno anche proseguito con alcune demolizioni controllate, in particolare in una casa che si trova proprio all'inizio di corso Umberto. Osserva Titti Postiglione della Protezione civile, alla guida del Dicomac, sorta di super governo delle zone terremotate: «Da molte ore ormai le squadre lavorano nella ricerca di eventuali dispersi in alcuni luoghi come l'Hotel Roma ad Amatrice. I due ritrovamenti dicono che c'è ancora da scavare, ci potrebbero essere altri corpi».
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