G5 nel 2020: una qualità di streaming mai vista

Martedì 23 Agosto 2016
Meno telespettatori rispetto a Londra 2012, impennata dei social e soprattutto il moltiplicarsi delle app dedicate alle olimpiadi per smartphone e tablet. Si muove in questa direzione il pubblico delle Olimpiadi: quando può, segue l'evento in diretta sul grande schermo e contemporaneamente sorveglia in tempo reale gli altri risultati sul telefonino di ultima generazione. E, se la connessione è veloce, segue addirittura il secondo evento in streaming, confermando che il multitasking non è morto, anzi, ha ancora un grande avvenire. Se poi è in movimento, il fruitore dei Giochi diventa decisamente smartphone-dipendente, riuscendo a seguire uno più eventi, a seconda delle sue scelte, in contemporanea e in diretta sul telefonino, con aggiornamenti continui. Su un punto gli esperti in telecomunicazioni concordano: Tokyo 2020 saranno le Olimpiadi del G5, con le connessione cellulari internet ad alta velocità. Una qualità di streaming mai vista fino adesso, oltre ad una quantità di dati di tutti i tipi ottenuti in tempo reale. Timo Lumme, il finlandese responsabile dei servizi televisivi del Cio traccia un bilancio positivo di Rio 2016: circa la metà della popolazione mondiale (3,6 miliardi di persone) ha guardato le Olimpiadi, e la cerimonia di apertura, il 5 agosto al Maracanà, ha avuto un'audience analoga a quella della cerimonia di apertura di Londra, cioè intorno ai 342 milioni, mentre rispetto a Pechino si tratta di un calo significativo.
A metà Giochi, i fruitori dei servizi streaming della Nbc, l'emittente Usa che ha stipulato un mega accordo di esclusività con il Cio, avevano consumato circa 2 miliardi di minuti, più dei consumi complessivi delle 5 precedenti Olimpiadi.

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