Esiste una difesa efficace «Il vaccino funziona»

Domenica 21 Agosto 2016 di Il primario di Malattie infettive: «I casi sono in aumento» Il neuroradiologo: «Infestata la zona fra 300 e 1500 metri»
TREVISO - (P. Cal.) «Questa estate abbiamo già avuto tre casi di encefalite provocata dal morso di una zecca. I primi due non hanno avuto gravi conseguenze, l'ultimo invece, un ornitologo, presenta una forma molto severa della malattia e vedremo come progredirà». Piergiorgio Scotton, primario del reparto Malattie infettive del Ca' Foncello, evidenzia quello che alla lunga potrebbe diventare un problema da non sottovalutare. Dal suo personalissimo osservatorio ha notato che la proliferazione di zecche comincia a essere un problema: «In genere non vediamo molti casi di questo tipo - dice - ma quest'anno siamo già a tre ricoveri: due turisti e un naturalista. A Belluno, per dire, ne trattano molti di più. Però è innegabile che ci sia un proliferare di zecche nelle nostre zone e che ce ne siano molte di più che in passato».
Scotton invita chi ama passeggiare in collina o nelle suggestive valli della Pedemontana a prendere tutte le contromisure necessarie per evitare gli attacchi di questi parassiti: «Da diversi anni c'è un vaccino - dice - è molto efficace contro l'encefalite. La vaccinazione consiste in tre iniezioni da fare a distanza di tempo l'una dall'altra, funziona molto bene ed evita molti rischi. È vero che in questi mesi si vedono più zecche rispetto agli anni scorsi. Qualche anno fa c'erano dei focolai solo in alcune zone del bellunese, adesso si sono diffuse. È un peccato quindi non difendersi. In passato abbiamo avuto anche casi di scout con questi sintomi, fortunatamente si è trattato sempre di casi lievi».
Altro medico che invita a tenere la guardia sempre ben alta è Matteo Bendini, neuroradiologo sempre al Ca' Foncello: «Nel nostro reparto visitiamo i casi che ci vengono inviati dal dottor Scotton - dice - eseguiamo la risonanza magnetica per verificare il sospetto della presenza di encefalite da zecca. In questa estate siamo già a tre episodi, di cui almeno uno piuttosto grave». Il problema è sempre lo stesso: tantissimi escursionisti ignorano il pericolo, tendono a ritenere che siano solo i cani a rischio zecca. In realtà non è per niente così: «Purtroppo quando si va in collina o in montagna ci si preoccupa moltissimo del morso della vipera che, in realtà, è un evento con incidenza bassa: bisogna quasi andarla a cercare la vipera per farsi attaccare, mentre si tralascia - osserva Bendini - il pericolo delle zecche. Ed è un grosso errore: ormai si può dire che in tutto il Veneto e il Friuli, la fascia compresa tra i 300 e i 1500 metri d'altezza sia infestata».

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