Era il coordinatore degli imam di Noventa Vicentina dal dicembre scorso, ma la carica

Giovedì 28 Luglio 2016
Era il coordinatore degli imam di Noventa Vicentina dal dicembre scorso, ma la carica è durata poco. Nella mattinata di martedì è stato prelevato nella sua casa dalla Polizia di Stato e in serata è stato imbarcato a Fiumicino per il Marocco, con un provvedimento di espulsione emesso dal Ministero dell'Interno per motivi di ordine pubblico. Destinatario il marocchino Mohammed Madad, 52 anni, "capo" del centro di cultura e preghiera islamica "Asonna" di Noventa, con sede in via delle Arti 12.
Molto severa la decisione del Ministero, che peraltro ha agito in maniera rapida: l'allontanamento solitamente è di 5 o 10 anni, per lui gli anni di divieto di reingresso in Italia sono invece 15, un periodo che nel nostro Paese ha pochi precedenti. In Marocco si congiungerà con la propria famiglia, la moglie e i quattro figli minorenni, tutti nati in Italia (due maschi di 7 e 14 anni e due femmine di 12 e 16 anni), che vivevano a Carpineti (Reggio Emilia), dove lui stesso ha abitato dal 1990, prima di trasferirsi nel paese del Basso Vicentino alla fine dello scorso anno. Una delle due figlie è stata chiamata Jihad, che significa guerra santa. Nonostante fosse in Italia da oltre un quarto di secolo, non aveva alcun rapporto con il contesto sociale di riferimento, né in Emilia né in Veneto. L'attività d'indagine da parte delle Digos di Vicenza e Reggio Emilia, ha consentito di accertare che l'imam adottava nei confronti dei suoi figli maschi, comportamenti rigidi ed intolleranti, tali da sfociare in punizioni corporali e maltrattamenti per educarli e farli diventare dei buoni musulmani, evidenziando una totale chiusura agli usi e ai costumi occidentali.
Secondo quanto emerge dal provvedimento di espulsione Madad è stato considerato dal Ministero dell'Interno "una minaccia per la sicurezza dello Stato e capace anche di agevolare organizzazioni o attività terroristiche anche internazionali". Nella sua veste di guida spirituale avrebbe imposto ai fedeli una visione radicale e intransigente dell'Islam in chiara matrice salafita. Da quanto si legge nello stesso decreto Madad ha cercato di avviare un processo di radicalizzazione della comunità islamica attraverso sermoni molto duri e con un approccio educativo invasivo e violento verso i minori anche in età pre-adolescenziale. E' stata una parte della collettività islamica di Noventa, che pur lo stipendiava (1000 euro al mese), a esprimere il disagio e la protesta per questo predicatore che, pur senza precedenti penali, indottrinava anche ragazzi e bambini, parlando a un centinaio di persone. Inoltre pare non avesse preso le distanze dagli ultimi attentati avvenuti in Europa. Madad, che risiedeva a Noventa in via Godicello 8, aveva anche una seconda attività: si dedicava, in cambio di denaro, a riti magici, diceva di scacciare il malocchio e gli spiriti maligni: una specie di "santone" che aveva clienti da tutto il nord Italia e anche dalla Germania. Prima di diventare esclusivamente imam aveva fatto l'operaio in un'azienda alimentare di polli e aveva tentato senza successo di aprire una macelleria islamica.
Nel suo profilo facebook sono stati trovati alcuni post molto espliciti, che documentano la sua vicinanza alle posizioni più estreme. In un video di qualche mese, da lui condiviso, si nota uno tsunami che investe dei turisti, spazzando via tutto ed una voce in sottofondo che in lingua araba (poi tradotta a Vicenza) parla di una punizione di Allah verso i costumi degenerati dell'occidente, come l'uso di alcool, uomini e donne in costume al mare, il sesso e le discoteche. In un altro post indicava il numero di telefono per offrire riti magici a pagamento, che gli garantivano i maggiori introiti per mantenere la famiglia e due case in affitto.
Un precedente simile nel Vicentino c'era già stato: ad inizio ottobre 2015 era stato espulso, sempre per motivi di ordine pubblico, Sofiane Mezzerreg, algerino di 36 anni, sposato e padre di tre figli piccoli, imam del centro islamico culturale "Guida Retta" di Schio.
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