«Effetto domino, temo per l'euro»

Sabato 25 Giugno 2016
NEW YORK - «È solo la punta di un iceberg». A dare voce ai timori di un possibile effetto domino della Brexit è Alan Greenspan, ex numero uno della Federal Reserve, che mette in guardia dai pericoli all'orizzonte. Perché quello che non è accaduto con la crisi del 2008-2009 e con la infinita crisi della Grecia potrebbe accadere ora con l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea.
«Questo è il periodo peggiore che ricordo dall'inizio della mia carriera», afferma Greenspan, che è stato presidente della banca centrale statunitense fino al 2006, alla vigilia del terremoto sui mercati finanziari che ha portato ad anni di recessione e di instabilità sui mercati. Un sisma di cui ancora oggi tutto il mondo subisce le conseguenze.
La Brexit, è convinto l'ex banchiere centrale, avrà «un effetto corrosivo, implicazioni che non sarà facile fermare». A partire «quasi sicuramente» dalla resurrezione delle istanze indipendentiste della Scozia. Ma l'effetto in altri Paesi europei è difficile da prevedere. Anche quello in America, dove è in corso una durissima campagna elettorale per la successione a Barack Obama.
Alla radice di quanto accaduto nel Regno Unito, spiega Greenspan, ci sono infatti questioni «molto più profonde ed estese», che vanno al di là dei motivi che hanno portato alla Brexit. E il problema «immediato» è l'euro. Un problema «molto serio», spiega. Perché se è vero che l'Eurozona «è stata un passo importante verso l'integrazione europea, la moneta unica ora sta fallendo». Per l'ex presidente della Fed non potrebbe essere diversamente, visto che «i Paesi della parte Sud dell'Eurozona vengono sempre più finanziati e mantenuti dai Paesi del nord dell'Europa e dalla Bce».
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