È salita a sorpresa la produzione industriale ad agosto. Secondo i dati Istat,

Martedì 11 Ottobre 2016
È salita a sorpresa la produzione industriale ad agosto. Secondo i dati Istat, destagionalizzati e corretti per gli effetti del calendario, il balzo è stato dell'1,7% rispetto a luglio 2016 e del 4,1% su agosto 2015. Il raffronto tendenziale, cioè la variazione annuale, è il migliore da cinque anni a questa parte. Ma il boom non deve lasciar andare a facili entusiasmi: questa crescita, si legge nella nota dell'Istat, deriva «da variazioni realizzate in un mese caratterizzato da livelli di produzione molto bassi» e porta a un incremento dello 0,4% nel trimestre giugno-agosto 2016 rispetto al trimestre precedente. Nei primi otto mesi l'aumento è quindi solo dell'1% rispetto al 2015. Insomma, un fuoco di paglia o quasi, visto che il centro studi di Confindustria stima per settembre una gelata dell'1,8% rispetto al mese precedente.
Se si guarda al dettaglio dei dati Istat, emerge come la situazione sia ancora eterogenea. Nell'agosto scorso, i comparti che hanno registrato la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+19,2%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+13,6%) e della fabbricazione di macchinari (+11,7%). A tirare è sempre l'auto con un +41,9% sul 2015. Resta però debole la domanda interna. Nel complesso, comunque, questi dati rafforzano le chance di vedere una crescita del Pil nel corso del terzo trimestre dell'anno, che secondo l'analisi di Unicredit dovrebbe far registrare un +0,1% sul trimestre precedente. Per Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, «il balzo di agosto è comune ad altri Paesi europei, tra cui Germania (+3,3% mese su mese) e Francia (+2,1%) e, come altrove, ha riguardato i beni capitali, il macro-settore più volatile». Per settembre, come prevede Confindustria, si attende ora una correzione. Chi invece corre è la Germania. L'Istituto federale di Statistica ha calcolato che il surplus commerciale è aumentato a 22,2 miliardi nel mese di agosto. Così le esportazioni hanno raggiunto i 102,3 miliardi (+5,4%). Questo dato segna un'inversione di rotta rispetto a luglio, quando si era registrato un calo del 2,6%. Il surplus tedesco rappresenta l'ennesimo campanello d'allarme per gli altri Paesi europei che scommettono sulle esportazioni per rianimare le loro economie. Ma Berlino, invece di comprare, sembra intenzionata a vendere all'estero. Del resto, si difendono i tedeschi, anche le importazioni, sempre ad agosto, sono andate bene: 80,1 miliardi (+3%).
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