De Michelis: «Marsilio? Così l'ho riportata a casa»

Mercoledì 27 Luglio 2016
Vacanze finite per la Marsilio, si ritorna a casa. Usa questa terminologia Cesare De Michelis per descrivere la riacquisizione dalla Rcs del 51% della casa editrice da parte della sua famiglia, che a questo punto detiene il 94.71% delle azioni (il resto appartiene da anni alla Fondazione di Venezia). Un'operazione imposta dall'antitrust alla Mondadori, dopo che la casa di Segrate aveva acquistato la Rizzoli. Assieme a Marsilio il gruppo che fa capo alla famiglia Berlusconi deve cedere anche la Bompiani, sui cui i giochi, come vedremo più avanti, non sono ancora chiusi.
Per riprendere il pieno possesso dell'azienda, fondata dallo stesso De Michelis con altri giovani ex studenti veneti nel 1961, la società di famiglia, la Gem (con quote divise fra il capostipite, la moglie Emanuela e i due figli), ha sborsato 8.9 milioni di euro, che includono però attività e liquidità per 1,3 milioni di euro. La "vacanza", come la definisce l'editore e letterato veneziano, era iniziata nel luglio 2000, quando la Marsilio era entrata nel gruppo RCS libri pur mantenendo una totale indipendenza nelle scelte editoriali. Dieci anni dopo, grazie anche alle cospicue entrate assicurate dalla pubblicazione della Trilogia di Millennium di Stieg Larsson, l'editrice veneziana aveva acquisito sempre dalla Rcs il marchio e il catalogo della casa editrice Sonzogno.
Cosa succederà ora? Per restare alle cifre, la Marsilio prevede per il 2016 ricavi per circa 9,4 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 1 milione di euro. Le linee editoriali sostanzialmente rimarranno le stesse, assicura De Michelis, che ha gestito l'operazione assieme al figlio Luca, che è amministratore delegato. «Marsilio può ufficialmente proseguire il cammino iniziato 55 anni fa nel segno di una continuità sempre più rara nel panorama editoriale italiano», commenta il fondatore, assicurando che l'editrice «arricchirà il suo catalogo con grande apertura al nuovo e altrettanta fedeltà ai valori che da sempre l'hanno guidata». «Manteniamo le radici nel territorio veneto - aggiunge - ma con fronde che vanno anche oltre i confini nazionali. E rimarremo aperti al nuovo, ma senza sposare rivoluzioni, che non mi sono mai piaciute». Attualmete la Marsilio conta oltre 30 collaboratori, e propone ogni anno circa 250 novità che vanno ad arricchire un catalogo di oltre 8000 titoli (dalla narrativa ai classici, dalle testimonianze alla saggistica di attualità, dai cataloghi ai libri illustrati), dei quali 2500 ancora in listino.
Altro discorso, tutto da definire, quello relativo agli assetti organizzativi, su cui nella sede di Piazzale Roma sono in corso approfondimenti: «Finora tutta una serie di funzioni tecniche, come l'amministrazione, la gestione informatica, la distribuzione erano svolte direttamente da Rcs - spiega De Michelis - Ora si tratta di vedere se potremo ancora avvalerci di loro come fornitori, pur non essendo più soci. Certo cambiamenti ce ne saranno, ma ancora non sappiamo di che tipo. Spero di aver il tempo - diciamo alcuni mesi - per valutare le cose con cura e scegliere a ragion veduta».
Come si diceva la Mondadori deve anche cedere per evitare il monopolio («con grande amarezza», ha assicurato Marina Berlusconi) anche la Bompiani: ebbene, la Gem aveva fatto un'offerta per acquisire anche quel marchio, «ma non è fra quelle prese in considerazione», sostiene De Michelis. Per questa gara, che si concluderà a settembre, sono in pole position la neonata Nave di Teseo, fondata dall'ex direttore editoriale di Bompiani Elisabetta Sgarbi (con il patronage di Umberto Eco) per sfuggire al controllo della famiglia Berlusconi, quindi il colosso dell'e-commerce Amazon e la casa editrice americana Harper Collins, di proprietà del magnate Rupert Murdoch.
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