Danni per miliardi Subito 234 milioni

Giovedì 25 Agosto 2016
L'insegna con su scritto Amatrice è intatta, ma tutto intorno ci sono solo cumuli di macerie. Un ammasso informe di sassi, mattoni, ringhiere, porte, vetri rotti, antenne televisive, pezzi di mobili che si fa fatica a distinguere. E così ad Accumuli, a Pescara del Tronto, ad Arquati. Quando finirà la ricerca dei dispersi e la conta delle vittime, inizierà anche il calcolo dei danni nelle zone colpite dalla furia distruttrice del tremendo sisma di ieri. I comuni vicini all'epicentro del sisma non sono aree a forte vocazione industriale, quei pochi capannoni esistenti hanno per lo più retto. È andata così, ad esempio, alla Sa.No, l'azienda che produce salumi situata alle porte di Accumuli. Il titolare Gianfranco Castelli è anche presidente di Unindustria Rieti, dopo essersi messo in salvo con la sua famiglia si è attivato per una prima rapida ricognizione tra gli associati: i danni ci sono stati, ma non enormi.
Le case no, non ce l'hanno fatta. Le vecchie palazzine dei centri storici sono letteralmente implose, collassate. Quelle poche ancora in piedi sono completamente inagibili. Sotto il crollo dell'hotel Roma di Amatrice, sono rimasti intrappolati 70 turisti (due morti accertati ieri in serata) che si erano recati lì per assistere alla tradizionale sagra degli spaghetti all'amatriciana in programma proprio questo fine settimana. Per ricostruire questi paesi ci vorranno diversi miliardi di euro e chissà quanti anni. All'Aquila di miliardi ne sono serviti oltre 10. In Emilia, colpita dal terremoto nel 2012, il conto è stato superiore a 12 miliardi di cui oltre 3 per l'edilizia residenziale. Intanto l'Abi, l'associazione bancaria, ha chiesto agli istituti di credito associati di sospendere da subito il pagamento delle rate dei mutui per gli edifici anche parzialmente danneggiati dalle scosse. Intesa San Paolo ha stanziato 250 milioni di euro per i finanziamenti finalizzati al ripristino delle strutture danneggiate. Monte Paschi di Siena ha avviato una raccolta fondi per aiutare la popolazione e così altri istituti e organizzazioni. E per far fronte alle esigenze immediate il Ministero delle Finanze ha sbloccato i 234 milioni di euro del Fondo emergenze nazionali.
Serviranno per i soccorsi, ma anche per mettere in sicurezza molte infrastrutture. Il terremoto di questa tragica notte di fine agosto ha distrutto ospedali, caserme e scuole. Strade, viadotti, gallerie e ponti. E tante chiese. Stavolta si è salvata la Basilica di San Francesco ad Assisi, dove il terremoto del ‘97 provocò il crollo della volta di Giotto. Ma in altre zone è andata diversamente. In provincia di Macerata a Camerino è crollato il muro del monastero di Santa Chiara, mentre a Tolentino è venuta giù la volta dell'ex chiesa della Pace, risalente al 1584 e attualmente sede di un'azienda che si occupa di apicoltura.
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