Dal Friuli 30 carabinieri per bloccare gli sciacalli

Sabato 27 Agosto 2016 di È il 13. reggimento di Gorizia, reparto impiegato in missioni "calde": opera già nei comuni colpiti della provincia di Ascoli
Anche il 13. Reggimento dei Carabinieri Friuli Venezia Giulia, che ha sede a Gorizia, è operativo dal giorno del terremoto che ha colpito l'Italia centrale, in servizio a supporto all'Arma territoriale dei paesi devastati dalle violenti scosse.
Sono trenta in tutto i militari partiti subito dal capoluogo isontino per raggiungere Pescara del Tronto e Arquata, in provincia di Ascoli Piceno. Il locale comando provinciale aveva immediatamente intensificato i controlli, subito dopo la calamità, ma, in queste condizioni di grande emergenza, il supporto di un reparto speciale, come quello altamente addestrato e qualificato come il tredicesimo di Gorizia, si rende prezioso per il monitoraggio delle zone terremotate.
Il primo compito dei militari è quello di prevenire e reprimere gli atti di sciacallaggio che, in momenti come questi, purtroppo si verificano e in maniera odiosa. Ad Amatrice, ad esempio, è stato già arrestato un ladro colto ad rubare a chi è nel dolore e nella disperazione. A Pescara del Tronto e ad Arquata, al momento, grazie all'opera dei carabinieri, le popolazioni duramente colpite dalla calamità non sono state derubate dei loro beni e averi.
La presenza dei militari è importante anche per rassicurare la comunità che è spaventata: consente alle persone di mantenere un pò di serenità e di sentirsi protette. Ci sono stati, in effetti, diversi allarmi sul fronte sciacallaggio ma che poi, per fortuna, si sono rivelati infondati.
Il 13. Reggimento resterà nelle aree colpite dalla calamità fino a che ce ne sarà bisogno. Questo reparto è del tutto «autonomo». Opera normalmente all'estero, in missioni di pace e in aree «calde». Unisce quindi la capacità di mantenere l'ordine pubblico a quelle proprie della protezione civile. Non a caso è partito da Gorizia con una cucina da campo, tende, attrezzature per lo scavo e con un generatore. Questo per lavorare fin da subito in completa autonomia, pur coordinato dal comando provinciale di Ascoli. Se necessario, tutta la strumentazione sarà impiegata per aiutare i terremotati: ad esempio ospitandoli nelle tende o supportando il resto delle squadre di soccorso nella ricerca di sopravvissuti ancora sotto le macerie.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci