«Cucchi è morto per epilessia»

Mercoledì 5 Ottobre 2016 di Svolta nella nuova perizia ordinata dal gip: ucciso da una crisi, nessun nesso con le lesioni
ROMA - E' morto in mille modi Stefano Cucchi: per malnutrizione, per il pestaggio, e ora anche per una crisi epilettica che avrebbe causato «un decesso improvviso e inaspettato». Cambia il perito e cambiano le cause in questa complicata indagine che sta cercando una strada possibile verso la verità. E così l'ultima relazione degli esperti nominati dal gip Elvira Tamburelli nell'ambito dell'inchiesta bis, aperta per accertare la natura, l'entità e l'effettiva portata delle lesioni patite dal geometra romano, immagina un'altra conclusione, escludendo che le lesioni subite dopo l'arresto «possano essere considerate» legate alla morte.
Si arricchisce di questo nuovo atto istruttorio una vicenda che da anni sta catturando l'attenzione dell'opinione pubblica. Una serie di processi che hanno visto sul banco degli imputati medici, infermieri e agenti della penitenziaria. E poi la sola condanna dei medici del “Pertini” in primo grado per omicidio colposo, l'assoluzione di tutti in appello, il ritorno dalla Cassazione per gli stessi medici e la loro assoluzione nel nuovo giudizio di secondo grado (di cui a giorni si attendono le motivazioni della sentenza).
E nel frattempo una nuova inchiesta con indagati cinque carabinieri: tre per lesioni personali aggravate e abuso d'autorità e due per falsa testimonianza. La perizia depositata in sede d'incidente probatorio riguarda proprio quest'ultima tranche d'indagine. E sottolinea: «Le lesioni riportate da Stefano Cucchi dopo il 15 ottobre del 2009 (ovvero quando fu arrestato, ndr) non possono essere considerate correlabili causalmente o concausalmente, direttamente o indirettamente con l'evento morte».
I periti premettono, comunque, che «i dati a disposizione non consentono di formulare certezze sulla causa» della fine del giovane. Ma prospettano due ipotesi: la prima, rappresentata «da una morte improvvisa e inaspettata per epilessia»; la seconda «correlata con la recente frattura traumatica» di una vertebra sacrale che può avere determinato l'insorgenza di una condizione di «vescica neurogenica atonica». Due chiavi di lettura che, però, vedono gli esperti propendere verso l'epilessia, considerata la più probabile perché «dotata di maggiore forza e attendibilità nei confronti della seconda» e perché potrebbe essere stata aggravata dalla «tossicodipendenza di vecchia data» come anche dallo stato di denutrimento e disidratazione della vittima. Esprime soddisfazione il legale di uno dei carabinieri: «Quanto da noi sostenuto in sede d'incidente probatorio è stato confortato e confermato alla perizia disposta dal gip - ha detto l'avvocato Eugenio Pini - Adesso chiederemo l'archiviazione del procedimento».
La perizia scontenta però Ilaria Cucchi, sorella di Stefano: «Gli unici dati oggettivi scientifici che riconosce sono la duplice frattura della colonna e il globo vescicale che ha fermato il cuore - dichiara - finalmente abbiamo ottime possibilità di vedere processati gli indagati per omicidio preterintenzionale».

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