Caster Semenya, venticinquenne sudafricana di Polokwane, ha vinto, come da pronostico,

Lunedì 22 Agosto 2016
Caster Semenya, venticinquenne sudafricana di Polokwane, ha vinto, come da pronostico, gli 800. Lo ha fatto alla sua maniera, all'inizio del secondo giro, quando ha deciso che era arrivato il momento di dimostrare che era la più forte. A quel punto non ha lasciato scampo alle avversarie, pur frenando ed evitando di lanciare la volata, ha fatto fermare i cronometri su 1'55”28, che è il nuovo primato del Sudafrica, un grande passo verso il mondiale di Jarmila Kratochvilova (1'53”28). Con lei sul podio Francine Niyonsaba del Burundi (1'56”49) e la keniana Margaret Wambui (1'56”89). Semenya, da sempre accompagnata da dubbi e polemiche sull'aspetto mascolino, ha dovuto subire i fischi di alcuni spettatori. «Questa è una vittoria contro i preconcetti» ha replicato. Sostenuti da tempo gli esami medici e ottenuto l'ok delle autorità sportive per partecipare alle gare femminili, Caster è ormai vaccinata a pettegolezzi e sospetti: ha sposato la compagna Violet, cerca di vivere la propria identità con naturalezza, e ora ha messo nel mirino il record del mondo.
Molti applausi, invece, per il britannico Mo Farah che, in quattro anni, non ha trovato avversari in grado di batterlo né nei 10.000, né nei 5.000 dell'altra notte (13'03”30), ottenendo così la seconda doppietta olimpica, come il poliziotto finlandese Lasse Viren, a Monaco '72 e a Montreal '76. La gara di giavellotto è andata all'emergente tedesco Thomas Rohelr (90.63), mentre i 1.500, la specialità che per molti puristi è la quintessenza dell'atletica è stata vinta da Matthew Centrowitz (3'50”50). Dominio americano nelle staffette 4x400: 2'57”30 per il quartetto maschile, 3'19”06 per quello femminile. Nella finale femminile si è fatta vedere l'Italia con Mariabenedicta Chigbolu, Maria Enrica Spacca, Ayomide Folorunso e Libania Grenot, che hanno concluso a sesto posto, con 3'27”05, dopo che in batteria avevano segnato il nuovo primato nazionale (3'25”16) che, se ripetuto avrebbe permesso alle azzurre di conquistare il bronzo, è andato alla Gran Bretagna (3'25”78), mentre l'argento è stato conquistato dalla Giamaica (3'20”34). L'ultima gara del programma, come da tradizione, è stata la maratona, vinta dal keniano Eliud Kipchoge (2h08'44”). Ritirato Meucci, il miglior azzurro è stato il padovano Ruggero Pertile, trentottesimo (2h17'30”).
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