Arrestato l'amico sedicenne dell'attentatore di Monaco

Lunedì 25 Luglio 2016
Arrestato l'amico sedicenne dell'attentatore di Monaco
MONACO – La polizia ha fermato un giovane che potrebbe aver aiutato Ali Sonboly a pubblicare il post-invito su Facebook. Non solo sapeva del piano e non lo averbbe denunciato, secondo gli investigatori, ma avrebbe anche avuto un ruolo.
Intanto emergono nuovi particolari sull'attacco al centro commerciale. L'autore della strage a Monaco venerdì sera, Ali David Sonboly, un 18/enne tedesco iraniano che ha ucciso nove persone, per lo più ragazzini, e poi si è suicidato, era un freak del computer e aveva programmato da un anno il suo folle gesto. Non aveva in mente alcun gesto politico, ma voleva solo vendicarsi del bullismo subito a scuola ed emulare nella sua mente malata i suoi idoli stragisti: il norvegese Anders Behring Breivik, il cui massacro di 77 persone era avvenuto proprio venerdì di cinque anni prima, e lo studente tedesco Tim Kretschmer che nel 2009 aveva fatto irruzione armato in una scuola a Winnenden, vicino Stoccarda, uccidendo 15 alunni e professori e poi suicidatosi. Come Breivik aveva redatto un manifesto, una specie di testamento, sequestrato a casa dalla polizia. Per prepararsi, era anche andato a Winnenden e aveva fatto delle foto. Gli inquirenti comunque escludono un movente politico.
Le vittime erano prevalentemente ragazzi provenienti da famiglie di migranti ma secondo la polizia non se le era scelte e non le conosceva (una vittima era di nazionalità turca, una greca, una kosovara, una ungherese, due turco-tedesca, una era apolide e solo due di nazionalità tedesca). L'arma, una pistola di tipo Glock 17 calibro 9 se l'era procurata nello spazio anonimo del ‘darknet', senza dunque dover fornire la sua identità, ed è omologata in Slovacchia.
È una pistola di quelle usate in teatro ma riadattata e resa funzionante, come precisato dal capo della polizia criminale bavarese, Robert Heimberger. Nello zaino aveva 300 pallottole: ha sparato almeno 57 colpi. Oltre alle nove vittime, altre 35 persone sono rimaste ferite. L'attentatore soffriva di “fobie sociali” e depressioni ed era stato ricoverato in clinica psichiatrica per due mesi e successivamente aveva continuato la terapia ambulatorialmente. L'ultima visita è a giugno. Nella sua casa sono stati trovati anche dei medicinali. Nel 2012 Ali era stato vittima di bullismo da parte dei compagni a scuola: non è chiaro però se l'episodio vada collegato al suo gesto. In ogni caso nessuno dei compagni è fra le vittime. A casa è stato rinvenuto anche un libro sulla strage di Breivik: “Gesto folle – Perché gli studenti uccidono”. Sonboly era patito dei videogame violenti come “Counter-Strike”.
Per attirare il maggior numero di clienti nel fastfood, con un finto account su facebook, aveva annunciato che avrebbe offerto a tutti da mangiare da McDonald's „Era il tentativo di attirare lì gente”, ha detto Heimberger. Fra le vittime però pare che non ci fossero neanche i suoi contatti su fb. A spiegare tutto questo potrebbero essere determinanti le indagini dopo l'arresto del sedicenne presunto complice di Sonboly
Fla. Bus.

© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci