IL CAVALIERE E IL DILEMMA

Sabato 1 Aprile 2017
(...) altre frange molecolari e anche se formalmente estraneo lo stesso movimento di Parisi. A Malta Berlusconi anche e soprattutto grazie alla riconciliazione' con Angela Merkel è tornato al centro dei giochi europei ponendosi come baluardo nei confronti dei due populismi: quello di Grillo, ma di fatto anche quello di Salvini che ha un riferimento internazionale opposto ai Popolari.
A livello amministrativo Forza Italia e Lega hanno imparato la vecchia lezione di PCI e PSI. Berlinguer e Craxi si odiavano, erano su fronti opposti al governo, ma nelle città e nelle regioni rosse' governavano insieme. Alle prossime elezioni comunali il centrodestra unito potrà avere belle soddisfazioni.
Alle politiche il gioco di Berlusconi dipenderà dalla legge elettorale: se dal voto di lista previsto oggi si passasse al voto di coalizione, il centrodestra unito sarebbe il gruppo più forte e potrebbe perfino vincere. Ma Renzi ha già fatto sapere di non essere disponibile al cambiamento.
Se ci si fermasse al voto di lista, Berlusconi aprirebbe il secondo tavolo, quello della grande coalizione' con il Pd. L'attuale sistema consente di non dire nulla prima del voto. Non lo fanno nemmeno la Merkel e Schulz, pure già condannati fin d'ora ad allearsi. Ma con le regole attuali da noi perfino questa sarebbe difficile.
Berlusconi ha detto che nella rifondazione di Forza Italia larghissimo spazio (anche parlamentare) verrebbe dato a figure nuove del mondo imprenditoriale e non solo. E' esattamente la base elettorale di Parisi.
I papi stranieri non sono amati in nessun partito. Basti vedere come gran parte degli ex comunisti accolsero Renzi. Il fuoco amico (Lega e partito milanese' di Forza Italia) contribuì in modo forse decisivo alla sconfitta di Parisi nel ballottaggio con Beppe Sala al comune di Milano.
E dopo aver vissuto una brevissima stagione da delfino del Cavaliere, il fondatore di Energie per l'Italia scoprì di non esserlo mai stato. Tornerà dopo le elezioni nella galassia forzista? Chissà.
Intanto l'obiettivo primario di Berlusconi è essere riabilitato a Strasburgo. La sentenza arriverà certamente entro l'anno. Se fosse positiva, lo scenario italiano cambierebbe di nuovo.
Bruno Vespa
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