Sindaci ribelli, nuova battaglia

Venerdì 21 Luglio 2017
È di nuovo battaglia tra i sindaci ribelli e la Regione: a riaprire la stagione di lotta giudiziaria stavolta sono i fondi per gli investimenti a favore delle Unioni territoriali intercomunali. Si tratta di 13,5 milioni (da 12 inizialmente previsti) inseriti nella manovra di assestamento di bilancio per la realizzazione di opere di area vasta ma che, secondo la delegazione di 20 sindaci degli oltre 50 non aderenti alle Unioni, presenti ieri in Consiglio regionale, verranno trasferiti dalle Uti «che non sono pronte a spendere queste cifre» ai Comuni che ne fanno parte per interventi puntuali penalizzando dunque quelli che non vi hanno aderito.
Da qui la richiesta di incontrare i capigruppo e l'assessore Paolo Panontin al quale il sindaco di Talmassons Pier Mauro Zanin ha avanzato una precisa proposta, quella di destinare il 25% della somma stanziata (circa 3 milioni) alle amministrazioni fuori dalle Uti «per evitare disparità». A farsi parte attiva delle loro istanze è stato il capogruppo di Forza Italia Riccardo Riccardi, il quale ha elaborato un emendamento che propone di vietare alle Unioni di trasferire risorse ai Comuni aderenti, mantenendo in capo agli organismi intercomunali la gestione del denaro. Anche perché da parte della Regione non c'è stata alcuna apertura: Panontin ha ricordato che «le intese che andremo a firmare con le Unioni non sono altro che l'attuazione dell'accordo sottoscritto un anno fa con l'Anci e alcuni dei Comuni che hanno deciso di stare fuori dalle unioni stesse». «In quell'intesa di circa dodici mesi fa prosegue - avevamo concordato che la Regione avrebbe destinato dei fondi agli investimenti a favore delle Unioni, in quanto enti strumentali dei Comuni in grado di portare avanti una progettazione di area vasta» in termini di interventi nel prossimo triennio che vanno dal sociale alle attività produttive, riqualificazione territoriale e turismo.
Le intese prevedono che l'Unione possa delegare al singolo Comune anche la programmazione di area vasta: «Una grande opportunità colta da circa 165 amministrazioni riunite, sulle 216 totali». I sindaci ribelli però annunciano nuove azioni legali al Tar e alla Corte dei conti, ma l'assessore non ha dubbi: «Questa è propaganda elettorale, si sono accorti che la loro battaglia politica li ha messi in un angolo». «Inaccettabile che le Unioni siano delle passacarte per destinare risorse in senso premiante ai Comuni aderenti rincara Zanin -. Noi non siamo figli di un dio minore». «Le nostre risorse non sono infinite ribatte Panontin e abbiamo fatto delle scelte». «Serve una strategia integrata», chiosa il capogruppo Pd Diego Moretti (Pd).
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