Serracchiani verso Roma

Giovedì 24 Agosto 2017
Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia, terrà davvero in scacco i Dem Fvg fino a quando si capirà la sua collocazione alle elezioni politiche nazionali o davvero presterà fede ai tempi che ha indicato a Ferragosto - «nelle prossime settimane» - svelando il suo futuro politico a breve? Le fazioni che sostengono l'una e l'altra ipotesi si sono ancor più animate in regione dopo che si è saputo della riunione «tesa» che c'è stata l'altra sera tra una porzione importante del partito, quella renziana, e i vertici, con la Serracchiani messa sotto pressing perché rompesse il silenzio.
Lei, secondo cronache di più voci, avrebbe di nuovo stoppato l'insistenza, perché dire ora ciò che farà tra qualche mese potrebbe delegittimarla nel suo ruolo da presidente. Il subito dopo riunione per alcuni con il seguito della cena avrebbe lasciato l'amaro in bocca a molti, costretti a digerire un boccone non gradito, ma con il passar delle ore pare che l'aspro confronto qualche effetto lo abbia sortito. Non tanto nell'accelerazione delle dichiarazioni ufficiali della presidente, quanto nella costruzione di un percorso che di fatto porterebbe Serracchiani a Roma e il suo attuale vice, Sergio Bolzonello, ai blocchi di partenza per la candidatura alla presidenza regionale.
Il partito cercherebbe così di uscire dalle secche in cui gli stessi Dem lo vedono costretto e di darsi quella mossa invocata da più parti e persino dal presidente dell'Assemblea regionale, Salvatore Spitaleri. L'avvio dei preparativi per le elezioni regionali così organizzati, sebbene sotto traccia, dovrebbero cercare di tenere calme le acque per un'altra faccenda potenzialmente esplosiva: la richiesta esplicita e ufficiale di almeno due territori la provincia di Gorizia e di Pordenone di celebrare il congresso regionale in autunno (l'attuale segretaria Antonella Grim scade a febbraio 2018), una domanda che sembra però ormai destinata a essere chiusa in un cassetto. Formalmente perché Roma non darebbe mai la deroga a celebrare un congresso regionale poco prima delle elezioni ci si accontenti di quelli provinciali, che si faranno -, in sostanza perché si tema la deflagrazione, non essendoci candidati indiscussi alla segreteria. Probabile, quindi, che il lancio del nuovo candidato presidente sia accompagnato dal lavoro di un gruppo di soggetti che, a seconda dei punti di vista, integreranno, rafforzeranno o faranno le veci della segreteria regionale Dem.
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