Salute, sempre più un lusso

Lunedì 23 Gennaio 2017
Famiglie a rischio impoverimento per le spese sanitarie. Secondo il 12. Rapporto Crea Sanità 2016 di Tor Vergata, le famiglie ricorrono sempre di più alla Sanità privata sobbarcandosi spese non sempre compatibili con il proprio reddito.
In Friuli Venezia Giulia la spesa sanitaria privata è costituita al 95% da quella Out of pocket (Oop), ovvero la spesa pagata di tasca propria e non rimborsata dal Servizio sanitario, cui si aggiunge un 5% tra polizze assicurative sanitarie e fondi integrativi. In un anno la spesa Oop pro-capite in regione, a cui ricorre il 70% delle famiglie, è di 631,9 euro, superiore a quella media nazionale di 591 euro che si somma ai 1.900 di spesa pubblica pro capite per un totale di 2.500 euro.
Ricorrere alla Sanità privata crea un rischio impoverimento e in regione l'1,2% delle famiglie corre questo rischio se dovesse aumentare le attuali spese sanitarie, un dato in linea con la media nazionale che aumenta, però, al 2,2% se si considera la quota-famiglie soggette a spese Oop catastrofiche. Nascono così le rinunce alle spese sanitarie che portano a una contrazione del consumo sanitario privato a cui le famiglie ricorrono principalmente per l'acquisto di farmaci, servizi medici e ospedalieri, servizi paramedici e cure odontoiatriche.
Il Fvg è la regione del Nordest con la maggiore percentuale di nuove rinunce alle spese sanitarie per motivi economici, quasi il 7%, contro il 2,9% delle media nordestina. Sommando tutte le situazioni di disagio, sfiora quasi il 2% la quota di famiglie ad alto rischio impoverimento, ovvero tutte quelle famiglie che qualora aumentassero le spese sanitarie attuali del 50% sarebbero impoverite. L'indicatore di disagio economico delle famiglie per spese sanitarie Oop, che aggrega l'impoverimento e le nuove rinunce alle spese sanitarie vede in Italia una quota di famiglie del 7,2% che in Fvg sale al 9%. In termini economici la principale voce della sanitaria privata la fa la farmaceutica con un +4,7% di spesa per i medicinali di automedicazione, +3,1% di medicinali di fascia A acquistati direttamente e +2% di medicinali di classe C con ricetta.
La crescente spesa a carico delle famiglie si riferisce soprattutto al ricorso a farmaci non inclusi nei livelli essenziali di assistenza (Lea) e alla decisione di non avvalersi del rimborso da parte del Sistema sanitario.
Sul fronte degli accertamenti diagnostici, anche i nuovi protocolli nazionali spingono verso gli esami privati, un esempio su tutti l'obbligo per i medici di medicina generale di non prescrivere direttamente una risonanza magnetica per determinate patologie senza prima aver sottoposto un paziente a ecografia. Per l'utente, in questo caso, la spesa in ticket per le due prestazioni è di circa 120 euro, che equivale allo stesso importo di una risonanza eseguita privatamente.
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