PRADAMANO - Una ditta di abbigliamento e la filiale di una grossa società di

Venerdì 27 Gennaio 2017
PRADAMANO - Una ditta di abbigliamento e la filiale di una grossa società di produzione e commercio di ortofrutta sono finite nel mirino dei carabinieri del Ros, nell'ambito dell'indagine sulla cosca Piromalli, sfociata nei 33 provvedimenti di fermo eseguiti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, con le accuse di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio e tentato omicidio. Due le perquisizioni effettuate nel padovano dai militari del Reparto operativo speciale. La prima è stata compiuta in uno studio commercialista di Vigonza, dove ha sede legale la società di confezioni in odore di ndrangheta, l'altra in uno stand del Mercato Ortofrutticolo di corso Stati Uniti, dove c'è la sede operativa di Ortopiazzolla Srl, azienda produttrice e distributrice all'ingrosso di frutta e verdura, con sede a Parabiago, nel milanese.
I carabinieri del Ros hanno esibito il decreto di perquisizione al professionista che gestisce la contabilità di Original Trade Srl, società nata soltanto nel settembre 2015, per la gestione in franchising del marchio di abbigliamento Jennifer, con un solo negozio all'attivo, quello ubicato nel centro commerciale Bennet di Pradamano, in provincia di Udine. Gli investigatori hanno potuto confrontarsi direttamente con la legale rappresentante della società Valentina Carraro e con l'altra socia Caterina Fortunato, che si sono dichiarate estranee alle contestazioni della Procura reggina. Secondo l'accusa Original Trade risulterebbe nell'effettiva disponibilità del capo cosca Antonio Piromalli e di un altro affiliato, Alessandro Pronesti. I Ros hanno acquisito bilanci e documentazione contabile della Srl, oggetto di sequestro preventivo. Tra i padiglioni del Maap di corso Stati Uniti gli uomini del Ros si sono invece limitati a fare, su mandato dell'amministratore giudiziario di Ortopiazzolla, anch'essa sequestrata, un inventario della merce in distribuzione. Ortofrutta e abbigliamento sono due dei settori di cui la cosca Piromalli, egemone nel territorio della piana di Gioia Tauro, ma con diramazioni in Lombardia e negli Stati Uniti, si serviva per i propri traffici. I Piromalli controllano il traffico di droga in transito nel porto di Gioia Tauro e gestiscono l'intero comparto agroalimentare, con infiltrazioni nel mercato ortofrutticolo di Milano e attraverso una rete di distribuzione di prodotti oleari, con sede negli Stati Uniti. Le risorse illecite provenienti da questi ambiti vengono poi reinvestite in società di abbigliamento, collegate a noti marchi francesi, in imprese edili e in società di gestione di strutture alberghiere. Ammonta a 40 milioni di euro il valore dei beni sequestrati dalla Dda al clan dei Piromalli.
L.I.
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