Oltre 8mila disabili a caccia di un lavoro

Mercoledì 30 Novembre 2016
TRIESTE - Non sono numeri incoraggianti quelli che vedono 8.397 persone (circa il 20% del totale) con disabilità cercare lavoro in Friuli Venezia Giulia.
Il trend è in costante aumento. Il dato è emerso nel corso del convegno organizzato ieri a Trieste dalla Consulta delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie assieme alla Direzione lavoro della Regione: «Erroneamente spiega il presidente della Consulta Vincenzo Zoccano si pensa che sia molto facile per le persone con disabilità accedere al mercato del lavoro percorrendo vie che spesso, nell'immaginario collettivo, spesso sembrano addirittura privilegiate ma non è così». «Vogliamo cambiare il modo di pensare alle persone con disabilità aggiunge ognuna con le sue peculiarità ma molto spesso considerate di serie B seppur con le stesse prerogative e capacità dei normoabili», ma occorre «guardare a ciò che dobbiamo ancora perfezionare in termini di accesso al lavoro dei giovani con disabilità, alle capacità di chi vuole fare impresa». «La riorganizzazione dell'agenzia per il lavoro conclude Zoccano passata dalle Province alla Regione, deve ancora essere messa a regime, se si pensa che il personale è formato da 21 unità con un rapporto di un operatore ogni 400 iscritti ai servizi dell'agenzia».
L'assessore al lavoro Loredana Panariti ha ricordato gli obiettivi conseguiti quali la creazione di una struttura organizzativa dedicata all'inserimento dei lavoratori con disabilità all'interno dell'agenzia, il rafforzamento su un piano operativo e programmatorio del raccordo istituzionale tra le politiche di protezione sociale e quelle occupazionali, la messa a sistema delle buone pratiche ed un impulso al lavoro di rete nell'ottica di una semplificazione degli adempimenti. Al 15 novembre 2016, 8.914 sono gli iscritti al collocamento mirato, 1907 i colloqui effettuati, 1267 i curricula segnalati alle aziende, 308 tirocini e 518 le assunzioni. Per Panariti occorre compiere un passo in avanti culturale, a partire dai giovani con percorsi scuola-lavoro.
Elisabetta Batic
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