«Mi aspettavo la vittoria dei No ma non con questo grande distacco»

Martedì 6 Dicembre 2016
«Mi aspettavo la vittoria dei No ma non con questo grande distacco»
UDINE - «Auspichiamo che si faccia un governo nazionale il più velocemente possibile e tale da fare quanto serve per migliorare il prodotto interno lordo e quindi incrementare la competitività del sistema per il bene di tutti».
Il presidente del Gruppo industriale Danieli di Buttrio, Gianpietro Benedetti, da imprenditore impegnato sui mercati di tutto il mondo è già con il pensiero oltre il voto referendario del 4 dicembre, nonostante sia stata una partita in cui ha deciso di spendersi personalmente, per portare le ragioni del Sì, a favore del cambiamento.
Pur avendo, quindi, già iscritto nelle priorità dell'agenda ciò che aadesso serve fare per continuare ad andare avanti, confessa la sorpresa quando sono iniziati ad affluire nella notte i risultati dello spoglio.
«Mi aspettato la vittoria del No afferma infatti il capitano friulano d'industria - ma non con questo vantaggio sul Sì. Con l'affluenza registrata considera Benedetti - il risultato rappresenta l'effettiva volontà manifestata dalla popolazione».
Abituato all'analisi dei processi che stanno alle spalle dei risultati finali, il presidente Benedetti non si sottrae a una verifica degli elementi che hanno favorito una simile affermazione.
«Probabilmente ragiona -, la personalizzazione dell'evento e l'incertezza che ogni cambiamento porta con sé hanno indotto molti a confermare il presente». Con lui molti altri imprenditori ma anche Confindustria Udine, in linea con quella nazionale, e poi Confartigianato Fvg e Coldiretti Fvg - si erano schierati per il sì, non riuscendo però a segnare significativamente l'elettorato, nonostante avessero evidenziato il senso di un voto che avrebbe potuto generare condizioni favorevoli al fare impresa e quindi anche a generare lavoro.
A posteriori, Benedetti, sostiene però «di non credere si debba parlare di una posizione degli imprenditori, che probabilmente non considerano l'aspetto politico, ma la vedono da un punto di vista della competitività. Esportare oggi è difficile sottolinea -, per il numero di concorrenti che spesso hanno alle spalle un sistema più snello, meno burocratico e più competitivo. Credo che aggiunge gli imprenditori chiedano di poter operare alla pari con i concorrenti tedeschi, giapponesi e austrici».
Da qui l'auspicio per la costituzione di un governo in tempi rapidi «per il bene di tutti» e l'input a «continuare la strada delle riforme che l'Europa si aspetta vengano fatte. Così facendo conclude il presidente del Gruppo Danieli si consoliderà un rapporto positivo di collaborazione e fiducia reciproca anche con le istituzioni europee».
A.L.
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