Maltratta il figlio neonato e la compagna

Lunedì 2 Gennaio 2017
Maltratta il figlio neonato e la compagna
UDINE - Picchia la compagna e maltratta il loro figlio, venuto al mondo da pochi mesi, che finiscono entrambi in ospedale; quindi cerca di aggredire anche i carabinieri che intervengono tempestivamente per aiutare la giovane mamma e il suo piccolo pargolo. La terribile vicenda, che risale a qualche giorno fa è finita con l'arresto di questo padre di famiglia, un uomo straniero che vive in un paese delle Valli del Torre. Lui ha ventiquattro anni e, in stato di alterazione, una notte, tornato a casa, se l'è presa con la compagna e con il suo bimbo di pochi mesi, facendolo cadere insieme alla mamma. Lei, sconvolta, ha chiamato i carabinieri che sono arrivati subito. Ma quando l'uomo ha visto le divise dei militari dell'Arma della Compagnia di Cividale del Friuli, comandata dal maggiore Gabriele Passarotto, non si è calmato per niente: fuori di sé, ha cercato di scappare e ci è riuscito. È iniziato allora un breve inseguimento che si è concluso dopo pochi chilometri: il 24enne era riuscito a raggiungere il territorio di un comune limitrofo, dove è stato bloccato. In tanti, infatti, hanno assistito alla scena, pensando che si trattasse di un incidente stradale, anche se la situazione pareva del tutto anomala, per il gran dispiegamento di forze messe in campo. Una volta raggiunto dai militari dell'Arma, il giovane ha continuato a dare in escandescenze: urlava a più non posso e ha tentato non solo di aggredire i carabinieri ma ha anche minacciato di farsi del male. A quel punto, per evitare che il giovane padre potesse ferirsi o mettere in atto un insano gesto disperato, è stato immobilizzato e tratto in arresto. Reso inoffensivo e identificato, è stato condotto nel carcere di Udine. La sua compagna e il figlio molto piccolo, invece, sono stati accolti in pronto soccorso per tutte le cure del caso; la giovane madre era sotto choc e ne avrà per una decina di giorni. La vicenda ha fatto parlare molto anche perché il ragazzo finito in manette è abbastanza conosciuto e, in pubblico, nella comunità del paese in cui vive, non è noto come un uomo violento. Ha anche svolto diversi piccoli lavori per alcune realtà locali gestite da artigiani che gli hanno voluto dare fiducia. Tra le mura domestiche, invece, la realtà evidentemente è un'altra. Pare che il 24enne soffra per una dipendenza. Forse è stato sotto l'effetto di sostanze, non più in sé, che ha aggredito sia i suoi cari che i militari dell'Arma.
P.T.

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