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Giovedì 27 Aprile 2017
Pugno di ferro della maggioranza di Centrosinistra in Consiglio regionale in materia di vaccinazioni: è quella di Renata Bagatin (Pd) la prima firma alle nuove misure elaborate per tutelare, in tutti gli asili nido e scuole dell'infanzia del Friuli Venezia Giulia (non solo quelle pubbliche), la salute dei bambini vaccinati e di quelli che non possono esserlo a causa di determinate patologie.
Nel dettaglio, l'emendamento allo stralcio, che oggi incasserà il parere della 6. Commissione, prevede innanzitutto l'obbligatorietà di presentare, al momento dell'iscrizione, il certificato di vaccinazione (abolito nel 1999 in alcune realtà), che la scuola deve trasmettere immediatamente alle Aziende sanitarie di modo che le stesse acquisiscano lo stato dell'arte del singolo asilo o nido: «Parliamo di tutte le vaccinazioni, anche varicella e Tbe puntualizza Bagatin ricordando che i quattro vaccini obbligatori (antidifterica, antitetanica, antipoliomietica e antiepatite virale B) per accedere alle scuole dell'infanzia del Comune di Trieste non sono in commercio con l'intenzione di realizzare un monitoraggio costante e intese mettendo in contatto tra di loro pediatri e medici di medicina generale».
Il secondo passaggio prevede di verificare il tasso di riproduzione che indica quanti soggetti sani possono essere contagiati da uno malato per le diverse malattie (morbillo, pertosse, parotite, rosolia, difterite, poliomielite): se il tasso è basso (come nel caso della varicella che si attesta al 36,6% nei primi 24 mesi di età e al 34% nel primi 36 e ciò implica azioni mirate), significa che i bambini vaccinati sono troppo pochi e nell'ottica della prevenzione, le nuove misure prevedono dunque che l'azienda sanitaria debba informare tempestivamente il dirigente scolastico che a sua volta deve convocare urgentemente i genitori e suggerire loro, fornendo tutte le informazioni, di effettuare le vaccinazioni «perché a rischiare non è solo il proprio figlio ma anche i suoi compagni di classe».
«In questo modo introduciamo un modello di coinvolgimento delle persone spiega la consigliera pordenonese dunque una vaccinazione consapevole». Se la famiglia, però, pur informata in maniera esaustiva dagli organi competenti, non corre ai ripari vaccinando il proprio figlio e dunque rifiutando ripetutamente le indicazioni «perché non vuole capire», scatta un ulteriore meccanismo ma questa volta di tipo punitivo: «L'Azienda sanitaria informa il sindaco prosegue Bagatin che può interdire al bambino non vaccinato l'accesso ai servizi educativi o allontanarlo temporaneamente da scuola o persino chiudere l'istituto in caso di situazioni più gravi», fermo restando che non risultano al momento scuole con scoperture allarmanti.
«Vogliamo impedire il rischio che venga messa a repentaglio la salute di bambini e anziani», aggiunge la consigliera del Pd che auspica di incassare l'ampio appoggio delle forze politiche consiliari entro fine maggio, quando il testo approderà in aula. Al momento il gruppo dei Cittadini si è riservato di decidere. Il 9 maggio, in 3. Commissione, si sceglierà quale proposta seguire perché sul tavolo c'è anche quella di Luca Ciriani (FdI).

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