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Lunedì 27 Marzo 2017
Ailanto, Ambrosia, Senecione sudafricano: in Friuli Venezia Giulia è emergenza territoriale. La seconda causa di perdita di biodiversità, dopo i cambiamenti climatici, è rappresentata dalle specie esotiche invasive. Con l'aumento dei flussi commerciali di questi ultimi anni il fenomeno si sta incrementando e le conseguenze di queste invasioni sono di tipo sanitario, produttivo, paesaggistico e quindi economico.
Nonostante gli ingenti danni causati da queste specie e l'entrata in vigore del Regolamento europeo del 2014, la conoscenza delle cosiddette Ias è scarsa e la loro pericolosità viene sottovalutata con scarsi interventi per impedirne la propagazione. In Fvg esiste una legge regionale risalente al 2010 che ha identificato tre specie vegetali invasive dannose per la salute umana e per l'ambiente: Ambrosia artemiisifolia, Ailanthus altissima e Senecio inaequidens. Per queste specie la Regione è autorizzata ad effettuare la lotta senza autorizzazione e divieti e a fare attività divulgativa per far conoscere i danni ambientali procurati, ma si è ancora in attesa che il Ministero dell'ambiente detti precise disposizioni per attuare il regolamento europeo.
In regione si attuano, al momento, controlli alle frontiere sui prodotti in entrata per impedire l'ingresso di queste specie. Inoltre, come spiega Chiara Bertolini, direttrice del Servizio paesaggio e biodiversità, «c'è un accordo con il Museo friulano di storia naturale per eseguire un monitoraggio dei danni causati da queste specie e definire protocolli interni. I danni sono evidenti, ma i dati relativi alla quantificazione sono in corso di elaborazione e anche i protocolli richiedono ulteriore tempo per essere attuati».
In Fvg sono 16 le specie esotiche entrate nella lista nera regionale sulle 37 ritenute invasive, altamente impattanti per le quali è indispensabile attivare concrete misure di contenimento. L'Amministrazione regionale ha deciso di sensibilizzare i cittadini realizzando una propria pubblicazione, affinché tutta la comunità regionale possa affrontare correttamente questa minaccia. Le Ias, infatti, possono causare ingenti danni sanitari, economici e ambientali se non vengono opportunamente gestite. Sulla base della diffusione e concentrazione delle specie vegetali esotiche in regione, è stata realizzata una cartografia dalla quale risulta che i centri urbani rappresentano aree di massima concentrazione in quanto il territorio è stato più sfruttato dal punto di vista agricolo, urbanistico e industriale, ma anche la valle del Tagliamento ha costituito un corridoio di penetrazione in territorio montano e dal bacino tolmezzino le infestazioni si espandono in direzione Est-Ovest.
L'attuale lista nera sarà probabilmente soggetta ad ampliamento: nuove emergenze sono imminenti. Reynoutria japonica, ad esempio, costituisce una concreta minaccia per la vegetazione spontanea. Compare già nelle liste di Valle d'Aosta, Piemonte e Lombardia. In Fvg è naturalizzata ed è presente anche in aree ad elevato valore naturalistico.

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