Guida di buone maniere per migranti

Sabato 3 Dicembre 2016
Guida di buone maniere per migranti
In Friuli Venezia Giulia c'è assoluta parità tra uomini e donne, le quali non sono oggetto di conquista solo perché indossano le gonne corte. Inoltre, in regione le diatribe non si risolvono privatamente con violenza, usando calci e pugni. È un dovere/diritto rivolgersi con fiducia alle forze dell'ordine.
Sono i tre messaggi che la Regione ha deciso di tradurre in 4 immagini e 5 lingue (italiano, francese, inglese, arabo e parsi) per veicolarli con un depliant agli immigrati di primo ingresso che arrivano in Friuli Venezia Giulia. «È una campagna che facciamo non perché ci sia una condizione di allarme ma per prevenire comportamenti che non rispettano le regole di comportamento tipiche dell'Occidente», ha spiegato ieri l'assessore regionale all'Immigrazione Gianni Torrenti, illustrando l'iniziativa a Udine. «L'idea mi è venuta guardando gli strumenti informativi che ha ideato la Germania dopo i fatti di Colonia», ha aggiunto l'assessore, riferendosi alle aggressioni sessuali sulle donne operate dai migranti nel capodanno 2016. «I tedeschi hanno agito perché fatti del genere non accadano più, noi vogliamo prevenire».
Sono stati così stampati 20mila depliant che saranno distribuiti tra le organizzazioni che si occupano dell'accoglienza Caritas, Croce rossa e altri gestori affinché i migranti recepiscano le regole nei primissimi giorni di arrivo. «Insieme ai diritti ci sono anche i doveri. E se sul rispetto delle leggi sin qui non ci sono stati particolari problemi, salvo qualche eccezione, dobbiamo fare in modo che ha proseguito l'assessore siano subito conosciuti gli usi del Paese che ospita».
Il primo input, dunque, riguarda il rapporto con le donne: «I migranti devono sapere che qui le donne hanno gli stessi diritti degli uomini, che possono vestirsi e colloquiare in modi che non debbono essere fraintesi. Io stesso parlando con alcune persone arabe ha svelato Torrenti mi sono accorto che possono ingenerarsi degli equivoci e che, per esempio, qualche modo di vestire può essere interpretato come disponibilità».
Altro messaggio forte è quello che bandisce ogni violenza dal comportamento e che sollecita ad aver fiducia nelle forze dell'ordine: «Spesso gli immigrati arrivano da Paesi in cui il rapporto con la Polizia è difficile. Devono sapere che qui le cose stanno diversamente», ha puntualizzato Torrenti, convinto che con queste informazioni «si toglie ogni alibi ad azioni che non rispettano la convivenza civile».
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