Elettrodotto, sindaci alle corde: «Mancano i soldi per il ricorso»

Mercoledì 29 Marzo 2017
TRIESTE - (EB) I costi della giustizia costringono i sette Comuni friulani contrari al progetto dell'elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia a fare i conti con le rispettive possibilità economiche.
Entro domani, infatti, le Giunte comunali di Mortegliano, San Vito al Torre, Trivignano Udinese, Lestizza, Palmanova, Basiliano e Pavia di Udine decideranno se procedere o meno con un'eventuale impugnazione cautelare al Consiglio di Stato contro la posizione espressa dal Tar del Lazio nei giorni scorsi: i giudici amministrativi, nell'ordinanza depositata dopo la Camera di Consiglio del 22 marzo scorso, hanno scritto che le opere di completamento «non sembrano avere carattere irreversibile» notando che «l'elettrodotto è stato realizzato per circa l'80%» e che «il tratto mancante ha una lunghezza non superiore a un chilometro sui 39 complessivi». «È una decisione allucinante ribadisce il sindaco di Lestizza Geremia Gomboso , i giudici diventano tecnici ma la nostra paura è di non reggere di fronte ad una guerra infinita». Soltanto negli ultimi tre mesi, i sette Comuni ribelli hanno speso 8mila euro «che con i bilanci da fare non sono pochi chiosa Gomboso e per ricorrere al Consiglio di Stato ogni Comune dovrebbe spendere altri 4mila euro».
Dei sette municipi ricorrenti, rappresentati dall'avvocato Matteo Ceruti, oltre la metà è in grosse difficoltà in termini di risorse. Pertanto la possibilità di impugnare appare al momento una strada difficilmente praticabile. «Stiamo riflettendo sul da farsi conclude ma per continuare la battaglia legale servono le risorse». Terna ha ripreso le attività per completare il rimanente 20% dell'opera entro il 30 ottobre. La trattazione del merito in pubblica udienza è stata rinviata al giorno 4 dello stesso mese.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci