De Nicolo:«Meglio pochi ma in gruppo coeso»

Lunedì 24 Luglio 2017
UDINE - (EV) «Piuttosto che un gruppo allargato di vice procuratori onorari, senza continuità, per noi sarebbe più importante averne un numero ridotto e coeso che consenta di razionalizzare l'attività per cercare di fare in modo che, per quanto possibile, lo stesso Vpo possa seguire le successive udienze di uno stesso processo». In attesa di studiare attentamente il decreto attuativo della riforma della magistratura onoraria, il procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo ribadisce l'importanza del lavoro svolto dai Vpo per far fronte alle esigenze della giustizia. Sono d'accordo con la necessità di preservare la qualità, ma si potrebbe fare un concorso dedicato a chi già svolge l'attività e immetterli in ruoli funzionariali. In Procura abbiamo carenze di organico del 30%, sopravviviamo solo grazie alle forze dell'ordine. Quanto potrebbe costare stabilizzare circa 5mila magistrati onorari in Italia?», si chiede De Nicolo che già nei mesi scorsi, nell'incontro di una delegazione di procuratori con il ministro Orlando, aveva proposto una soluzione sul modello austriaco di incardinare gli onorari, anche con un concorso riservato ad esempio a chi ha già 10 anni di attività alle spalle, in una figura di assistenti magistrati.
L'altro punto interrogativo riguarda le nuove leve: «Dovremo valutare come l'accoglieranno. Può essere che i neo-laureati accettino la possibilità per fare una positiva esperienza. Ma solleva i dubbi su possibili contraccolpi - se poi si guardano in giro, i migliori se ne vanno come gli stagisti non appena hanno altre opportunità, magari dopo un paio d'anni non appena hanno imparato bene il lavoro e cominciano a essere veramente utili. E noi dovremo formarne altri».
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