Campoformido e Pradamano, questa volta, hanno votato a favore del bilancio 2017 dell'Uti Friuli centrale. Ma se i due Comuni non si sono astenuti come in precedenza, stavolta a pronunciarsi per l'astensione è stato Tricesimo. Ma andiamo con ordine. Monica Bertolini, sindaco di Campoformido e vicepresidente dell'Uti, spiega che a convincerla a votare sì sono stati i soldi impegnati dalla Regione in assestamento, «dove sono stati stanziati 800mila euro che saranno inseriti con futura variazione nelle poste di bilancio per i servizi scolastici e che garantiranno maggiori trasferimenti». Bertolini, inoltre, spiega che «mi è stata data la documentazione che specifica dettagliatamente le voci di spesa». Ma ha condizionato il suo parere favorevole «per il futuro ad un maggiore coinvolgimento degli uffici di ragioneria dei Comuni dell'Uti per condividere la bozza di bilancio per le poste che interessano i Comuni» e ritiene necessario «un approfondimento sul riparto delle spese per i servizi informativi». Enrico Mossenta (Pradamano) ricorda che «mi ero astenuto perché nel bilancio c'erano diverse spese che gravavano sull'Uti per scuole e servizi informatici e che avrebbero pesato sui conti dei Comuni: per Pradamano erano 43mila euro, su 3mila abitanti! Con l'astensione avevo voluto richiamare l'attenzione. Alla luce dell'assestamento regionale, mi sono deciso a votare a favore. Ho apprezzato l'attenzione dimostrata dalla Regione anche nel sostenere il piano dell'Uti per gli investimenti, dando avvio alla parte progettuale di alcune idee, dall'ippovia alle auto elettriche». Tricesimo (rappresentato dall'assessore Federico Artico), invece, ha «scelto l'astensione», come conferma lui stesso. La giunta di Tricesimo, infatti, fa sapere di aver preferito «prudenzialmente» questa strada non solo «tenendo conto del rinnovo recentissimo dell'amministrazione», ma anche «dopo aver esaminato il parere del revisore che rilevava alcune criticità. Ci sono situazioni meritevoli di approfondimento». Senza dimenticare «la tendenza dell'amministrazione a voler cambiare Uti» passando a quella del Torre.
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