«Allarme mafia, subito l'Osservatorio»

Domenica 25 Giugno 2017
«Allarme mafia, subito l'Osservatorio»
«La Regione ha fatto quello che è in suo potere: approvare a fine maggio una legge che, tolti i voli pindarici del testo iniziale che presupponevano competenze che l'amministrazione regionale non ha, promuove lo sviluppo della civile convivenza e la diffusione della legalità, la sensibilizzazione della società civile e delle istituzioni pubbliche, oltreché il sostegno alle vittime della criminalità. Ora l'impegno è a rendere operativo quanto previsto». Così il capogruppo del Pd, Diego Moretti, dinnanzi alle recentissime notizie di cronaca che, a seguito dell'apertura di un'indagine da parte della Procura distrettuale antimafia di Trieste, confermerebbero la presenza in regione di attività di organizzazioni mafiose. Sul punto, del resto, è stata esplicita la relazione 2016 della Direzione nazionale antimafia presentata l'altro giorno: in Friuli Venezia Giulia la criminalità organizzata «non attecchisce con la facilità riscontrata in altre regioni», ma il territorio «non si può considerare immune». Una percezione già chiara, se il 29 maggio il Consiglio all'unanimità ha approvato il testo di legge pubblicato su Bollettino ufficiale il 14 giugno. «Possiamo promuovere nelle scuole la cultura della legalità, sensibilizzare tutti i cittadini a un'attiva responsabilità civica prosegue Moretti -, ma è ovvio che i poteri pesanti in materia di contrasto alla criminalità organizzata sono di competenza statale». Voluta e promossa dal M5S, la legge prevede anche l'istituzione dell'Osservatorio regionale antimafia, che il consigliere regionale M5S, Cristian Sergo, sollecita a istituire. «Potrebbe essere attivo settembre sostiene -, dopo la designazione dei cinque componenti da parte del consiglio regionale». L'Osservatorio però scade a ogni legislatura e quindi avrà pochi mesi di attività prima del voto regionale nel 2018. Per Sergo, però, attivarlo sarebbe un segnale «importante». Tra i suoi compiti, raccogliere dati e informazioni per valutare la trasparenza, la legalità, e per prevenire e contrastare la criminalità nel processo degli appalti; mantenere un rapporto costante con associazioni sindacali, di impresa, ambientaliste, organizzazioni di volontariato e di promozione sociale.
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