Ailanto e Ambrosia, in agguato dermatiti e allergie

Lunedì 27 Marzo 2017
UDINE - (LZ) Le 16 specie inserite nella lista nera si suddividono in quattro livelli di espansione: massima con distribuzione su tutta la regione; elevata con distribuzione che si rarefà nella parte nord-occidentale più montuosa; media con distribuzione concentrata soprattutto nelle aree più calde della regione; infine bassa con distribuzione concentrata nelle aree litoranee.
Tra le tre specie più pericolose, l'Ailanto è ad espansione massima e dal punto di vista sanitario può provocare forti irritazioni cutanee. I danni al paesaggio riguardano l'impedimento della crescita delle piante autoctone causando perdita di biodiversità, inoltre danneggia strade, mura e costruzioni.
Ad espansione elevata è l'Ambrosia comune. Molto adattabile e competitiva nei confronti delle erbe autoctone, si è diffusa rapidamente in tutta la regione. Il suo polline è tra i più forti allergenici finora conosciuti e responsabile di rinite allergica e asma; gli oli volatili contenuti nella pianta possono causare irritazione alla pelle e dermatiti. «Fortunatamente - spiega l'allergologo Marco De Carli i casi da noi sono limitati e l'Ambrosia non è tra gli allergeni più importanti, come lo sono le graminacee». È in grado però di mettere a rischio il paesaggio, creando densi popolamenti che impediscono lo sviluppo della flora erbacea autoctona. È molto frequente nelle zone collinari, pedemontane e di pianura.
Infine il Senecione sudafricano, a massima espansione, contiene alcaloidi tossici che possono provocare fenomeni di avvelenamento al bestiame, «ma non si sono mai verificati simili casi in regione», rassicura il direttore del Servizio di sanità pubblica veterinaria, Manlio Palei. Si espande dalla pianura alla collina mettendo a rischio la biodiversità locale. Seguono, nella lista nera, Assenzio dei fratelli Verlot, Amaranto comune, Falsa camomilla, Verga d'oro maggiore e Acacia a espansione massima; Nappola orientale, Forbicina peduncolata, Girasolino, Balsamina ghiandolosa e Caprifoglio giapponese a espansione elevata; Indaco bastardo e Peste d'acqua comune a espansione media, infine l'Enagra comune a espansione bassa.
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